Anche quest’anno il congresso di Area tenutosi a Rovigo ha coinvolto una nutrita faculty da tutta Italia, con il coinvolgimento di diversi specialisti non cardiologi, la forte presenza del Consiglio Regionale ANMCO Veneto, ed il patrocinio anche delle associazioni dei pazienti affetti da ipertensione polmonare
Nella stessa settimana l’Area Malattie del Circolo Polmonare è riuscita ad accoppiare la divulgazione culturale con il Congresso del 5 ottobre, e la annuale Campagna Educazionale di prevenzione primaria del tromboembolismo venoso che ricorre il 13 ottobre 2023, con un cospicuo numero di cardiologie italiane aderenti
L’impegno profuso dall’Area Malattie del Circolo Polmonare per sensibilizzare laici e medici di diverse specialità verso tromboembolismo venoso ed ipertensione arteriosa polmonare cresce di anno in anno. Come di consueto il 5 ottobre si è svolta presso la prestigiosa sede della Camera di Commercio di Rovigo, la V edizione del convegno di Area “Conoscere e curare l’embolia polmonare e l’ipertensione polmonare”, organizzata dal board dell’Area Malattie del circolo polmonare, con la sempre egregia supervisione di uno dei padri fondatori dell’Area il Dottor Loris Roncon (Figura 1), già primario della Cardiologia di Rovigo e tesoriere emerito ANMCO Nazionale.
Anche quest’anno il tema principale è stato quello di discutere i punti meno chiari e poco approfonditi dalle linee guida sia per il tromboembolismo venoso (TEV) che per l’ipertensione polmonare, con il coinvolgimento di una vasta schiera di specialisti anche “non cardiologi” che trattano queste patologie, non ultimi i medici di famiglia. La novità è stata quella di condensare il programma in un’unica giornata: dopo i saluti iniziali anche del Comune di Rovigo, la prima sessione ha toccato gli “unmet needs” sulla diagnosi e la terapia dell’embolia polmonare. A seguire una interessante sessione sulla trombectomia polmonare, metodica di interesse in continua crescita tra gli emodinamisti e con dati sempre più incoraggianti, che ha visto l’attiva partecipazione del presidente GISE Francesco Saia e del presidente ANMCO Veneto Giampaolo Pasquetto. La prima lettura è stata poi tenuta dalla professoressa Cecilia Becattini coautrice delle linee guida europee sull’embolia polmonare, che ha illustrato le differenze con le attuali linee guida americane e gli attuali gaps di evidenze. La successiva sessione ha voluto trattare diverse metodiche di imaging (dall’ecocardiogramma al test cardiopolmonare) nell’ambito delle malattie del circolo polmonare, con un taglio “pratico” e divulgativo per gli specialisti in sala. Molto interessante è stata anche la sessione parallela sul followup: si sono confrontate diverse figure specialistiche (medici di base, angiologo, infermiere e cardiologo per l’embolia polmonare; associazioni dei pazienti, cardiologi, farmacisti per l’ipertensione polmonare) per le problematiche che quotidianamente ci si trova ad affrontare. Nel pomeriggio ha riscosso molto successo la sessione dei casi clinici commentati dall’esperto, su tematiche di vario genere, con discussione molto vivace a partenza dall’audience. A seguire una sessione sulle “grey zones” dell’ipertensione polmonare, in particolare sulle associazioni farmacologiche possibili attuali e future, e la lettura della dr.ssa Alessandra Manes del Centro Ipertensione Polmonare di Bologna sulle ultime novità del 7° Simposio mondiale di Barcellona ad aggiornare le linee guida del 2022. Per finire una sessione sulle novità terapeutiche sull’ipertensione polmonare sia procedurali (denervazione arterie polmonari) che farmacologiche (gli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2, gli agonisti recettoriali del GLP-1, e gli inibitori della proliferazione cellulare sottocutanei) innovativi per questo setting clinico. Il Congresso, nonostante argomenti a volte di nicchia, ha riscosso un buon successo con la partecipazione di 140 persone tra faculty e discenti di cui molti giovani anche in formazione specialistica (Figura 2), ed il patrocinio di diverse associazioni che hanno dato il loro patrocinio a testimonianza della integrazione multidisciplinare del cardiologo nelle malattie del circolo polmonare.
Non è mancato anche il supporto tra relatori, moderatori e discussant del Direttivo Regionale ANMCO Veneto guidato dal dr Pasquetto. Anche quest’anno fondamentale il supporto, specie per l’ipertensione polmonare, delle associazioni per i pazienti affetti da questa patologia rara. A seguito di questo riuscito evento, grazie al supporto di Fondazione per il Tuo Cuore anche quest’anno il 13 ottobre, in occasione della giornata mondiale del tromboembolismo venoso (“World Thrombosis Day”), l’Area ha promosso una campagna educazionale volta a conoscere e prevenire questa patologia apparentemente molto comune, ma che è ancora la terza causa di morte cardiovascolare globale perché spesso sottodiagnosticata. Un numero sempre cospicuo di cardiologie ospedaliere (Tabella 1), come peraltro nelle precedenti edizioni della campagna, hanno autonomamente scelto tempistiche, modalità e location degli infopoint presidiati da personale medico e infermieristico che, con l’aiuto di opuscoli informativi, ha provveduto ad informare la popolazione sui fattori che aumentano il rischio di trombosi venosa profonda ed embolia polmonare da Nord a Sud del nostro paese (Figure 3-6): alterazioni genetiche dei fattori di coagulazione, immobilità prolungata come quella legata a viaggi aerei o in macchina di diverse ore, recenti traumi o chirurgia, gravidanza, obesità, fumo, cancro, malattie infiammatorie intestinali, storia personale e famigliare di pregressi eventi tromboembolici. In molti ospedali è stato allestito un vero e proprio ambulatorio per l’esecuzione di ecodocolorDoppler venosi ed ecocardiogrammi oltre a counseling infermeristico, sia in prevenzione primaria che secondaria.
L’Area si impegna a promuovere tali iniziative anche nei prossimi anni unitamente ad altre che verranno proposte nel biennio in corso sempre volte a migliorare la conoscenza e la prevenzione delle malattie del circolo polmonare. A tal fine obiettivo dell’area è diffondere la consapevolezza che ognuno ha un ruolo fondamentale nella diagnosi, nella cura nella prevenzione del tromboembolismo venoso e dell’ipertensione arteriosa polmonare: il paziente, l’infermiere, il medico di medicina generale fino ad arrivare alle diverse figure specialistiche tra le quali il cardiologo ha un ruolo centrale. È infatti il cardiologo che approccia le forme più gravi di tromboembolismo venoso con rischio di morte a breve termine e colui che declina il difficile algoritmo diagnostico dell’ipertensione arteriosa polmonare, malattia rara. In ogni caso l’attenzione alla prevenzione anche nel campo delle malattie del circolo polmonare gioca un ruolo essenziale, anche per le malattie del circolo polmonare “prevenire è meglio che curare”.