In primo piano
Late for the sky
Giuseppe Di Tano
GYH è un paziente egiziano di 42 anni, disoccupato, che vive con un fratello vedovo con 4 bambini in alcuni locali temporaneamente offerti del Comune di residenza. Ricoverato per recidiva di uno Scompenso cardiaco biventricolare avanzato, post-multipla chirurgia valvolare, CRT-D, cirrosi epatica cronicizzata, ora svezzato dagli inotropi e da cicli di UFH. Intercorrente valutazione in centro di riferimento con esclusione da possibile sostituzione cardiaca per intuibili motivi clinici e sociali. Leggi tutto
In questo numero
Attilio Iacovoni, Mario Chiatto
Carissimi Lettori, in questo numero troverete molti articoli stimolanti che affrontano temi attuali in diversi settori. Una problematica importante, che viviamo nella nostra pratica clinica, è sottolineata dal nostro Editor. Il Dott. Giuseppe Di Tano ha infatti riflettuto sul delayed discharge comunemente definito anche bed blocking, un problema sociale e sanitario di difficile risoluzione che sta diventando sempre più rilevante. Vi consigliamo una riflessione sull’argomento prendendo spunto da queste righe. Leggi tutto
Targa D’Oro ANMCO
Mario Chiatto
Grazie Fabrizio, grazie al Consiglio Direttivo ANMCO per il riconoscimento che mi è stato manifestato attraverso la consegna di questa Targa D’Oro. Sono passati quarant’ anni dalla mia prima iscrizione all’ANMCO e posso dire che in tutto questo tempo l’Associazione mi ha dato modo di crescere, di approfondire le mie conoscenze scientifiche, le mie capacità organizzative e le mie doti umane e di cimentarmi in diverse attività che mi hanno coinvolto in prima persona. Tra queste, di sicura importanza, la partecipazione al Consiglio Direttivo nel biennio 2006 – 2008, durante la Presidenza di Francesco Chiarella, e nel biennio 2008 – 2010 sotto la Presidenza di Salvatore Pirelli.
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Il Piano Strategico IFC 2024-2027 per la Salute Cardiovascolare in Italia
Ciro Indolfi
Le malattie cardiovascolari rappresentano un importante problema di salute pubblica a livello globale con un notevole effetto nel nostro Paese in termini di stato di salute della popolazione e relative conseguenze, di costi del Sistema Sanitario Nazionale per la gestione di tali condizioni sia in acuto che in cronico, di impatto psicologico e sociale sui pazienti affetti e sui loro familiari, di costi legati alla “disabilità” lavorativa che esse generano, e di impiego di risorse necessarie per la ricerca e lo sviluppo in tale ambito. È noto infatti che l’Italia è considerata una nazione a rischio cardiovascolare moderato.
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