La Figura trascurata
Cerchiamo di fare chiarezza su una figura professionale nota da tempo ma spesso trascurata
Chi è il Sonographer?
È il professionista sanitario che, attraverso l’utilizzo degli ultrasuoni, esegue, registra ed archivia un ecocardiogramma secondo protocolli prestabiliti. Tecnicamente il sonographer raccoglie immagini, videoclip, dati quantitativi e qualitativi che riguardano il cuore e i vasi circolatori, compila un referto preliminare e lo sottopone al medico il quale attraverso la lettura di questi dati (che può revisionare) compila un referto medico. Tutto questo implica conoscenze approfondite in ambito di anatomia, fisiologia e fisiopatologia cardiovascolare, emodinamica e tecniche cardiochirurgiche. Attualmente in Italia le professioni sanitarie che sono abilitate all’esercizio della professione in ambito ecocardiografico dopo il conseguimento della laurea triennale sono il Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare (TFCPC) e il Tecnico Sanitario di Radiologia Medica (TSRM). Dopo il conseguimento della laurea i professionisti sanitari possono accedere al Master di primo livello in Tecniche di Ecocardiografia. Il master è un ottimo strumento di approfondimento teorico-pratico della metodica ecocardiografica. In Italia le Università che hanno attivato questo tipo di Master sono molteplici come ad esempio Padova, Brescia, Roma, Verona, Firenze, Palermo ecc. Nel 2018 il Ministero della Salute ha pubblicato un documento riguardo i master specialistici per le professioni sanitarie e il master in tecniche ecocardiografiche è stato definito come interprofessionale e le figure che possono conseguirlo sono i TFCPC e i TSRM. Ad oggi alcune Università ampliano la possibilità di iscrizione al master anche ad altre figure professionali ma è doveroso ricordare che il titolo del master è professionalizzante ma non abilitante all’esercizio della professione. Il master prevede lezioni frontali e un periodo di training presso laboratori di ecocardiografia convenzionati con tutor accreditati. Alla fine di tale periodo si dovrà dimostrare di essere in grado di eseguire, registrare e archiviare correttamente un esame ecocardiografico per poter poi accedere all’esame finale costituito da una parte teorica e una parte pratica di interpretazione di casi clinici. L’ambiente ideale in cui si esprime la professionalità del sonographer è senza dubbio il Laboratorio digitale di Ecocardiografia, ossia il modello organizzativo in cui l’acquisizione ed archiviazione delle immagini, la revisione e l’analisi delle stesse, le misurazioni, la produzione e l’archiviazione dei referti avvengono in modalità digitale. Si tratta di un modello già consolidato in ambiente radiologico, ma che fatica ad affermarsi in ambiente cardiologico, ed in particolare ecocardiografico, poiché probabilmente presuppone uno sforzo organizzativo iniziale che non tutti sono inclini ad affrontare. I vantaggi di tale modello sono innumerevoli sia dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, che dal punto di vista clinico (basti pensare, a titolo esemplificativo, all’importanza di poter rivedere ogni volta che è necessario le immagini di un esame ecocardiografico e di poterle condividere sia localmente, ma soprattutto a distanza per ottimizzare la gestione clinica del paziente). Nel laboratorio digitale di ecocardiografia il sonographer può dedicarsi all’acquisizione delle immagini ecocardiografiche in maniera standardizzata, lasciando così al medico tutto il tempo necessario per la diagnosi e la refertazione. Il medico può refertare il lavoro di più sonographer che lavorano in contemporanea e questo comporterà un notevole risparmio economico e di tempo, aumentando la produttività e riducendo le liste d’attesa. Inoltre l’utilizzo del tecnico per l’esecuzione degli esami di primo livello consentirà al medico di dedicarsi ad esami specialistici di secondo livello (Eco-stress, TEE). Nelle realtà dove i tecnici lavorano in maniera continuativa si è ottenuto il duplice risultato di avere ecocardiogrammi standardizzati ed iconograficamente completi (il tecnico registra immagini fisse e filmati secondo un protocollo di acquisizione per consentire la revisione ed interpretazione da parte dello specialista cardiologo) e con costi inferiori rispetto al modello che prevede l’impiego di personale esclusivamente medico. Da tutte queste premesse possiamo affermare che:
a) La metodica ecocardiografica riveste un ruolo centrale nel percorso diagnostico-terapeutico e richiede elevati standard di accuratezza e riproducibilità, in gran parte dipendenti dalla capacità dell’operatore di acquisire immagini di elevata qualità, caratteristica non necessariamente connessa alla qualifica medica dell’operatore.
b) I tecnici di ecografia cardiovascolare (sonographer) lavorano in Italia in diverse strutture con buona soddisfazione dell’utenza (medici refertatori, medici invianti, pazienti, amministrazione).
c) Il lavoro organizzato e metodico nel Laboratorio di Ecocardiografia è migliorato in termini di efficacia dalla completezza e qualità delle immagini acquisite (standardizzazione), che garantiscono l’accuratezza e riproducibilità delle relative misurazioni.
d) Il maggior tempo di occupazione dell’ecocardiografo e la marcata riduzione del tempo che il medico dedica fisicamente agli esami, consente di ottimizzare l’utilizzo delle risorse tecnologiche ed umane del Laboratorio.
e) Il miglioramento in termini di efficacia ed efficienza ha una ricaduta economica favorevole non solo in termini di riorganizzazione del lavoro, ma anche in termini di riduzione delle liste di attesa sia per i pazienti ricoverati (con relativa riduzione della durata media delle degenze ospedaliere e dei relativi costi), sia per i pazienti ambulatoriali.
f) L’introduzione di figure tecniche come quella del sonographer ad elevata “competenza digitale” si rivelerà, inoltre, particolarmente utile nel panorama professionale dei prossimi anni in cui si profila una crescente riduzione del personale medico. In tale contesto sarà particolarmente utile avvalersi del sonographer per eseguire esami ecocardiografici direttamente a letto del paziente evitando l’assenza del medico dal reparto e il rischio di infezioni e lo stress derivante dall’ indaginoso spostamento del paziente ancor più se in condizioni critiche. Inoltre con la tele-ecocardiografia sarà possibile l’acquisizione di esami ecocardiografici da parte di sonographer in ambulatori remoti e la refertazione centralizzata da parte di personale medico.
g) Il modello organizzativo del Laboratorio Digitale di Ecocardiografia in cui si identifica strutturalmente la figura professionale del tecnico di ecografia cardiovascolare (sonographer), attraverso la sistematica e completa registrazione degli esami ecocardiografici secondo protocolli, migliora la tracciabilità della prestazione sanitaria, rendendo possibili e più agevoli i controlli di Qualità a tutti i livelli (clinico, organizzativo e amministrativo).
h) L’introduzione della figura del tecnico di ecografia cardiovascolare (sonographer) nella routine clinica è facoltativa: ogni Struttura Sanitaria e ogni Laboratorio/Servizio di ecocardiografia ha tutti gli elementi per considerare e quantificare tali vantaggi nella singola realtà.
Un concetto chiave è l’ottimizzazione delle risorse umane, in cui si è a conoscenza del fatto che il medico non possa essere l’unico protagonista, in un contesto basato sul gioco di squadra e sulla iper specializzazione a cui la medicina sta andando incontro oggi giorno. La figura del sonographer nei Paesi anglosassoni è una realtà consolidata fin dagli anni ‘80, è parte attiva del percorso clinico-diagnosticoterapeutico del paziente ed esercita con piena autonomia e responsabilità professione. Sebbene dunque essi godano di indipendenza, la figura medica convive in assenza di conflitti, ma con totale responsabilità sulla gestione del paziente. Al contrario coesiste un ottimo rapporto tra i diversi attori presenti sul palco, in cui ognuno è a conoscenza dei propri ruoli, e insieme concorrono al fine comune che è quello di prendersi cura dei malati.
Bibliografia
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- Nicastro I, Barletta V, Conte L, Fabiani I, Morgantini A, Lastrucci G, Bello VD. Professional education, training and role of the cardiac sonographer in different countries. J Cardiovasc Echography [serial online] 2013 [cited 2017 Jan 18];23:18-23. Available from: http://www.jcecho.org/text.asp?2013/23/1/18/117981
- Silvia Ghidella, Alfredo Posteraro, Marco Campana, Paolo Colonna. Position paper SIEC 2017 sul riconoscimento professionale del sonographer (tecnico di Ecocardiografia)