La presenza di specializzandi nei nostri Convegni è sempre più numerosa, visibilmente interessati e determinati, molti coinvolti anche in prima persona in impeccabili presentazioni e conduzione di casi clinici. Confesso che in una delle ultime occasioni ho anche spiato i loro commenti durante i break e carpito le loro discussioni, l’entusiasmo di partecipare, il parlare di Cardiologia, che trasmetteva il coinvolgimento e la certezza della loro scelta. La sensazione è che, comunque sia ci saranno colti e preparati cardiologi, con bisogni positivi, con voglia di cultura e di inserimento: in sintesi una delle migliori notizie che nel nostro ambito ospedalierosanitario ci possano essere e che, come ANMCO, bisogna continuare ad intercettare e governare. Queste impressioni dovevano essere il pretesto all’Editoriale di apertura di questo primo numero del 2025. Nel frattempo la lettura del libro di Mario Calabresi Il tempo del bosco, una serie di testimonianze ed incontri legati tra loro dal valore del tempo, su come dargli la giusta importanza, ridurre la pressione di dover far tutto presto e bene senza sbagliare, abbassando i ritmi e trovando proprio “più tempo” e più certezze, ha in parte scompaginato il programma. Perché la storia che apre il libro, e che all’Autore ha dato lo stimolo a ricercare, raccontarne altre, è invece una storia che parla di dubbi e di insicurezza nei propri mezzi. Riguarda proprio una studentessa di Medicina prossima alla Laurea, che gli parla del suo momento di smarrimento, delle sue ansie e paure di non essere all’altezza, e gli chiede in fondo un aiuto a trovare la rotta. Una prospettiva imprevista e diversa rispetto alle evidenti convinzioni che avevo notato e che mi ripromettevo di portare all’attenzione. Un altro versante forse più privato, che trasmette invece incertezze più che comprensibili e che rende il profilo dei giovani e futuri nostri colleghi più delicato e articolato, con sensazioni contrastanti, che alla fine molto probabilmente convivono e si alternano nella stessa persona. Con l’impegno da parte di “noi grandi”, come sottolineato da Maria Frigerio in una delle sua lucide pagine, “ad aiutarli a mettere in gioco nella realtà clinica quel particolare mix di ideali, aspirazioni e ambizioni che ciascuno di loro porta con sé”. E così per dare più visibilità a queste apparenti contraddizioni, lo spazio riservato ai “pensieri” dell’Editor per questa volta eccezionalmente si amplia con le “parole” del primo capitolo del libro Il tempo del bosco, riprodotto con il permesso dell’Autore e della Mondadori, che ringraziamo della cortese disponibilità. Buona lettura e Buon Anno!
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L’ansia