La Cardiologia pugliese negli Ospedali, nelle mutue e nelle Università

HomeCome eravamo

La Cardiologia pugliese negli Ospedali, nelle mutue e nelle Università

Le prime diagnosi cardiologiche
La nascita nel 1782 In Puglia sono documentate alla fine del Settecento le prime diagnosi di malattie cardiache, ad iniziare dal 1782 che, pertanto, simbolicamente ed in base alle conoscenze disponibili ad oggi, può ritenersi la data di nascita della Cardiologia pugliese, che segue di pochi anni la descrizione dell’angina pectoris fatta da Heberden. In Capitanata, nell’ospedale di San Leonardo di Siponto, a metà strada circa tra Manfredonia e Foggia, annesso alla omonima abbazia, vi sono documenti (Figura 1) attestanti 44 sepolture nel cimitero della chiesa di persone decedute per cause naturali, in 14 delle quali sono fatte le seguenti diagnosi: febbre in 5, idrobisia in 2, vaiolo in 2, rottura reiterata in 1, morte improvvisa in 1, moti compusivi quale a passato alla miglior vita (quadro clinico di morte improvvisa) in 1, dolore di vera Cardelieggia in 1, vera Cardialiggia in 1 (riportato di seguito).
Oggi 7 di Marzo 1782 è venuto morto Nicolò di Biaso della Petranziera, figlio di Francescoant(oni)o del luogo detto la Posta della Costarelle tenim(en)to di San Gio(vanni) Rorondo, ed essendo stata fatta da me qui sotto Infermiere dell’Ospedale della Venerabile Badia di San Lionardo la debita recognizione non si è ritrovato nel suo corpo contusione alcuna, né ferita alcuna, ma giusto l’osservazione, e deposizione fatta dal Capobuttaro, e Pastori compagni del sunnominato Nicolò, si è conosciuto essersi morto di vera Cardialiggia, e così testificamo noi qui sott(oscri) tti a croce segnati con giuramento. • Pasquale Collicelli à riconosciuto come sopra • Segno di croce di Amico Magnacco di Roccaraso M. S. • Segno di croce di Domenico Conticelli di Bettolino M. S. • Segno di croce di Giuseppe di Buccio di Roccaraso M. S. • P. S. Di più dico che il sud(dett)o Nicolò di Biaso stava a Padrnone col Sig. Giacomo Andrea Gismundo.

Figura 1

Tra Ottocento e prima metà del Novecento
Tra fine Settecento ed inizi Ottocento, con la evidente influenza dell’Università di Napoli, si diffonde in Puglia, e nelle altre province del Regno, la nascita del metodo anatomoclinico che avvia il processo evolutivo dal sintomo generico alla malattia di organo come entità indipendente e differenziata. Nasce anche la nuova figura del medico-chirurgo moderno. È allievo della scuola napoletana Vincenzo Lanza, nato a Foggia e trasferitosi per gli studi universitari a Napoli, che sulla percussione ed ascoltazione del cuore scrive che “il luogo occupato da’ polmoni deve dare il rimbombo del vacuo, il luogo del fegato e della milza quello del pieno, il luogo del pericardio è quello del timpanico, il luogo del cuore quello del quasi pieno”.
Nella seconda metà dell’Ottocento sono fatte diagnosi cardiologiche precise negli ospedali pugliesi, anche in quelli più piccoli come Monte Sant’Angelo: insufficienza mitralica relativa, ipertrofia cardiaca con vizio valvolare, morbo di cuore ed embolismo cerebrale, cardialgia, lieve miocardite, endocardite cronica, insufficienza della bicuspide (Figura 2). E negli anni Trenta del Novecento nelle cartelle cliniche compaiono i nuovi criteri dell’esame obiettivo del cuore: … apparato circolatorio – aia cardiaca – ispezione – palpazione – itto della punta – ascoltazione – polso della radiale – esame della pressione – esame del volume del cuore – rapporto cardio-respiratorio.

Figura 2

1956: il primo convegno internazionale di Cardiologia in Puglia alla inaugurazione di Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo
Si tiene nei giorni 5 e 6 maggio, con l’intervento delle maggiori autorità scientifiche nazionali ed internazionali, tra le quali Virgilio Chini, titolare della cattedra di Clinica Medica all’Università di Bari. Programma dei lavori: Valdoni P. (Roma), Introduzione. Importanza delle malattie coronariche nella prognosi dell’operando. White P. D. (Boston), Storia delle nostre conoscenze sulle malattie coronariche. Alonzo P. (Roma), Importanza sociale delle malattie coronariche. Ascenzi A. (Roma), Spunti di anatomia patologica del circolo coronarico venoso. Gilbert – Queraltò J. (Barcellona), Rapporto tra lipidogramma e sindromi di insufficienza coronarica. Chini V. (Bari), Sindrome associata coronarica e cerebrale. Condorelli L. (Roma), L’organico e il funzionale nelle sindromi coronariche. Sebastiani A. (Roma), Forme atipiche dell’infarto miocardico. Evans W. (Londra), Precisazioni sulle diagnosi del dolore coronarico. Puddu V. (Roma), Le forme intermedie della insufficienza coronarica. Taquini A. (Buenos Aires), Il ruolo delle coronarie nella cardiopatia ipertensiva. Lequime J. (Bruxelles), La dinamica circolatoria nell’infarto miocardico. Agostoni G. (Milano), Cuore fisico e cuore morale (perturbazioni disvegetative e circolo coronarico). Mahaim I. (Losanna), Il blocco di branca instabile e provocabile. Di Guglielmo A. (Pavia), Guttadauro M. (Roma), Baldrighi V. (Pavia), Arteriografia delle coronarie. Osservazioni nell’uomo vivente e ricerche sperimentali. Di Mattei P. (Roma), Farmacologia e coronarie. Nylin G. (Stoccolma), Esperienze con anticoagulanti in casi di arteriopate obliteranti croniche. Lian C (Parigi), Osservazioni sulle diagnosi e la terapia chirurgica dell’angina pectoris. Olivecrona H. (Stoccolma), Trattamento neurochirurgico dell’angina pectoris. Dogliotti A. M. (Torino), Battezzati M. (Torino), Interventi chirurgici per aumentare la vascolarizzazione del miocardio. Wangensteen O. H. (Minneapolis, Minn.) Aspetti chirurgici delle affezioni coronariche. Tuttavia, nonostante questi progressi culturali in ambito cardiologico, come in altre regioni italiane, trascorrono più di quindici anni per veder nascere, dagli inizi degli anni Settanta, strutture autonome di Cardiologia ospedaliera ed universitaria.

La Sezione Apulo-lucana della Società Italiana di Cardiologia nel 1968
La Società Italiana di Cardiologia è fondata a Roma nel 1956. Nel 1968 nasce la Sezione Apulo-lucana di Cardiologia, importante punto di riferimento culturale e scientifico: presidente V. Chini, vicepresidente L. Perosa, segretario e tesoriere P. Rizzon, consiglieri P. E. Bray, L. Colonna, D. De Matteis, G. Triggiani.

L’assistenza mutualistica fino alla riforma sanitaria
Dopo la seconda guerra mondiale gli istituti di previdenza dell’epoca fascista persistono e creano in Puglia, come nel resto del territorio nazionale, una rete assistenziale con strutture ambulatoriali e medici di diverse specializzazioni, Cardiologia compresa, che consente di usufruire di prestazioni impossibili in precedenza. Con la legge di riforma sanitaria n. 833 del 1978 sono soppressi con il trasferimento alle regioni dei compiti amministrativi degli organi centrali e periferici dello Stato. Anche in Puglia questa assistenza mutualistica si realizza ben prima negli anni Cinquanta e Sessanta, quando la Cardiologia ospedaliera ed universitaria trovano difficoltà a svilupparsi, in quanto il processo di gemmazione dalla Medicina generale è ritardato ed avviato soltanto agli inizi degli anni Settanta, per vari motivi compresi ostacoli della classe medica dirigente.

Le strutture di Cardiologia ospedaliera negli anni Settanta
In Puglia, quando la Cardiologia è parte integrante della Medicina Generale, nel 1959 Donato Messina svolge funzioni specifiche nell’ospedale civile di Barletta nel Reparto di Chirurgia come “addetto alla Cardiologia”, nel 1961 nel “Centro Cardioreumatologico” e nel 1965 nel Servizio di Cardiologia. Dal 1966 si avvia un processo di aggregazione dei cardiologi pugliesi iscritti all’ANMCO con Donato Messina di Barletta, Guido Bianco di Putignano, Luigi Colonna di Bari, Donato De Matteis e Nicola Nazzaro di Foggia, Alfonso Verrienti di Brindisi, Vito Cascella di Conversano e, qualche anno dopo, Lorenzo Pellegrino di Manfredonia. In questo periodo i primari di Cardiologia in Italia iscritti all’ANMCO sono soltanto 13: Ancona: F. Di Giuseppe, C. Fuà; Barletta. D. Messina; Cagliari: G. Binaghi; Catania: A. Galasso; Milano: F. Rovelli e G. Frau; Roma: V. Puddu; Torino: F. De Matteis, F. Penati; Varese: C. Roella; Venezia: G. Caturelli; Udine: G. Feruglio.
Nel 1972 le strutture cardiologiche pubbliche in Puglia sono: 1 Divisione di Cardiologia presso l’ospedale provinciale di Barletta con 30 posti letto; 1 Servizio di Cardiologia presso l’Ospedaletto dei Bambini di Bari con 15 posti letto; 1 Unità Operativa UTIC annessa alla Clinica Medica dell’Università di Bari; 1 Centro di Cardiologia universitario; 1 Servizio di Cardiologia annesso alla Divisione di Medicina Generale, trasformato in autonomo l’anno successivo, presso l’ospedale civile di Manfredonia. Nello stesso anno si avvia la trasformazione del Servizio di Cardiologia del Policlinico di Bari in Divisione con UTIC. Per superare le carenze e le difficoltà il Consiglio Direttivo Regionale dell’ANMCO elabora il “Primo schema di programmazione delle istituzioni cardiologiche” consegnato all’Assessorato della Sanità della Regione Puglia, che avvia uno sviluppo delle strutture cardiologiche pugliesi autonome, sorte come “gemmazione” dalle Divisioni ospedaliere di Medicina Generale. Da una inchiesta condotta dall’ANMCO nel 1978 sulle strutture cardiologiche in Italia, oggetto di un simposio su “Il ruolo delle strutture cardiologiche ospedaliere nelle prospettive socio-sanitarie del Paese”, del IX Congresso del marzo 1978 a Firenze, risultano in Puglia 25 strutture cardiologiche.
In provincia di Bari 11: Divisioni di Cardiologia a Bari (2 presso il Policlinico, universitaria ed ospedaliera, nell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXII e nell’Ospedale Di Venere a Carbonara), ad Acquaviva delle Fonti, a Barletta. Servizi di Cardiologia ad Altamura, Andria (con UTIC), Canosa di Puglia, Monopoli, Putignano.
In provincia di Brindisi 3: Servizi di Cardiologia a Brindisi, Francavilla Fontana, S. Pietro Vernotico.
In provincia di Foggia 4: Servizi di Cardiologia a Foggia (con UTIC), Cerignola (aggregato alla Divisione di Medicina), Lucera (aggregato alla Divisione di Medicina), Manfredonia.
In provincia di Lecce 6: Divisione di Cardiologia a Lecce e Gallipoli. Servizi di Cardiologia a Campi Salentina, S. Giuseppe da Copertino, Galatina, Tricase.
In provincia di Taranto 1: Servizio di Cardiologia a Taranto. Sono operanti in Puglia nel 1978 Unità di Terapia Intensiva Coronarica e post-intensiva: 2 nelle strutture del Policlinico di Bari, 1 a Carbonara, Acquaviva delle Fonti, Andria, Barletta, Foggia, Lecce, Gallipoli.
Da puntualizzare come l’attività svolta dai Servizi di Cardiologia, non dotati di posti letto, spesso non si limiti alle indagini diagnostiche cardiovascolari strumentali ed alle consulenze in tutto l’ospedale, come previsto dalla loro istituzione, ma si estenda all’assistenza diretta ai cardiopatici, anche per lo scarso numero delle Divisioni di Cardiologia e delle UTIC nelle diverse province della regione. Successivamente, tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli Ottanta, si aggiunge alle strutture esistenti la Cardiologia di Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo con strumentazione d’avanguardia. Testimonianza indiretta ed autorevole della validità delle strutture ospedaliere pugliesi negli anni successivi e della produzione scientifica è il prestigioso riconoscimento con la nomina a Fellow del settore scientifico-didattico- editoriale fatta dall’ANMCO a 14 cardiologi ospedalieri entro il 2001. Tanto che, circa la provincia di Foggia Natale Daniele Brunetti, in un convegno del 2014, afferma che “… Ad ulteriore compimento della crescita della cardiologia foggiana giunge negli anni ’90 l’Università, che prima come sede decentrata di Bari, poi in forma autonoma, si innesta come un virgulto vivace su una pianta in ottima salute …”.

La Cardiologia nell’Università di Bari
La Cardiologia nella Università di Bari trae origine dalla cattedra di Patologia Medica di Virgilio Chini nel 1938, poi direttore della Clinica Medica dal 1948 al 1971. Gli anni tra il 1968 ed il 1971 sono determinanti e caratterizzano la sua nascita, sotto la spinta propulsiva di Paolo Rizzon: la fondazione della Sezione Apulolucana della Società Italiana di Cardiologia nel 1968, la prima riunione cardiologica su “La sofferenza cardiaca in corso di cerebropatia vascolare acuta” nel 1969, le conferenze nel 1970 di A. A. Luisada su “Il meccanismo dell’edema polmonare acuto” e “Il II tono in condizioni normali e patologiche”. Nel 1970 vengono istituiti l’Insegnamento di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare affidato a Paolo Rizzon e la Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare diretta per un anno da Virgilio Chini, dopo fino al 1981 a C. Malaguzzi-Valeri e successivamente a Paolo Rizzon che nel 1981 ha vinto il concorso di Professore Ordinario di Cardiologia. Acquisita la specializzazione molti cardiologi iniziano a lavorare nel territorio ricoprendo cariche di rilievo nelle strutture cardiologiche che progressivamente si avviano in Puglia. Tra gli specialisti Matteo Di Biase in seguito cattedratico dell’Università di Foggia e Sabino Iliceto in seguito cattedratico di Cagliari e poi di Padova. Nel 1971 viene avviata una Struttura di Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Coronarica nella Clinica Medica con la responsabilità di Paolo Rizzon. Pertanto il 1971, in coincidenza del pensionamento di Virgilio Chini, può essere a ragione considerato l’anno di nascita della Cardiologia nella Università di Bari. Inizia a lavorare in questa struttura G. Biasco che nel 1980, prima in Puglia, acquisisce il titolo di prof. Associato di Cardiologia. Le linee di ricerca della scuola barese iniziano con i quadri elettrocardiografici ed istologici delle turbe di conduzione cardiaca atrio-ventricolari nell’infarto acuto del miocardio, la sindrome cerebrovascolare, la sindrome del prolasso della mitrale e si sono estese a tutte le nuove successive tecnologie.

La Cardiologia nell’Università di Foggia
La Facoltà di Medicina e Chirurgia di Foggia nasce come Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia sede decentrata di Foggia dell’Università degli Studi di Bari nell’anno accademico 1992-93. I docenti provengono per la maggior parte dall’Università di Bari. Nel 1997 si ha l’insediamento negli Ospedali Riuniti di Foggia. Segue la istituzione dell’Azienda ospedaliera – universitaria nel 2003. L’Università degli Studi di Foggia con l’anno accademico 1999-2000 diventa autonoma e Matteo di Biase dirige la Cardiologia universitaria dal 1995 fino a settembre del 2017 per oltre 20 anni, assumendo anche ruoli di rilievo a livello nazionale. Con il 2009 vengono attivati nell’Azienda ospedaliero-universitaria di Foggia i Dipartimenti ad attività integrata (DAI) che rappresentano lo strumento operativo affinché, nel rispetto delle rispettive finalità istituzionali, medici ospedalieri e professori universitari possano realmente integrarsi nell’assistenza, nella didattica e nella ricerca. Il Piano di riordino ospedaliero regionale del 2017, ha classificato l’Azienda come Ospedale di II livello, con un Dipartimento di Emergenza di II livello e in grado di erogare assistenza in fase acuta in discipline di particolare complessità assistenziale. Dal gennaio 2020 cambia l’intestazione da Ospedali Riuniti di Foggia in Policlinico Riuniti – Azienda Ospedaliero-Universitaria di Foggia. Nel 2017 la direzione della Struttura Complessa di Cardiologia Universitaria viene rilevata da Natale Daniele Brunetti, nel frattempo qualificatosi come Professore Associato in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare e quindi come Professore Ordinario dal 2022.
La Cardiologia universitaria foggiana, pur se gemmazione della scuola barese, si è sviluppata autonomamente, con linee di ricerca originali ed autonome. Inizialmente orientata verso l’aritmologia ed elettrofisiologia e successivamente verso l’attivazione infiammatoria nelle malattie cardiovascolari, nella interventistica coronarica, come anche la telemedicina, l’ipertensione polmonare, lo scompenso cardiaco, l’imaging cardiovascolare, il Covid e le malattie cardiovascolari

Conclusioni
Queste sono le tappe principali della storia della Cardiologia pugliese esposte in maniera molto sintetica e ricostruite in base alle fonti bibliografiche disponibili di seguito riportate1-15. Attendono di essere storicamente esaminati altri settori: nelle strutture private convenzionate; negli Istituti di ricerca a carattere scientifico e nelle cardiochirurgie private convenzionate; nella Università di Bari dal 2005 ad oggi; negli ambulatori esterni del territorio degli istituti mutualistici, passati poi alle Unità Sanitarie Locali ed alle Aziende Sanitarie Locali; nelle varie branche ultraspecialistiche come l’elettrofisiologia, l’aritmologia, l’emodinamica ed altre che, per l’enorme sviluppo tecnologico stanno assumendo un ruolo di piena autonomia.


Bibliografia

W. Heberden, Some account of a disirders of the brest, in “Med. Trans. R. Coll. Physicians Land, 1772, 2: 59-67.
2 Donato Messina (a cura di), La divisione di cardiologia del presidio ospedaliero Umberto I di Barletta, Barletta 1997.
3 Giorgio Cosmacini, Storia della Medicina e della Sanità in Italia. Dalla peste europea alla guerra mondiale (1348-1918), Bari 1998.
4 Costanzo Natale, La nascita della Università a Foggia. Un percorso lungo e difficile della cultura. Foggia 2000.
5 Fellow ANMCO, in “Cardiologia negli ospedali”, Firenze 2008, pp. 24-25.
6 Donato Messina, La cardiologia ospedaliera pugliese. Il contributo dell’ANMCO, in “Cardiologia negli Ospedali”, n. 169, maggio-giugno 2009, pp. 54-56.
7 Paolo Rizzon, Storia della Cardiologia nell’Università di Bari dal prof. Virgilio Chini al 2004, Bari 2009.
8A. W. Beasley, A story of heartache the understanding angina pectoris in the pre-surgical period, in “The Journal of the Royal College of Physicians of Edimburg, vol. 41, n° 4, 2011, pp. 361-365.
9 Natale Daniele Brunetti, La Cardiologia, in Lorenzo Pellegrino (a cura di), Evoluzione delle malattie e dell’organizzazione sanitaria in Capitanata attraverso i secoli, Atti del III Convegno storico-sanitario di Capitanata, Foggia 2014, pp. 69-75.
10 Lorenzo Pellegrino, La Ricerca cardiologica a Manfredonia. Malattie negli ultimi decenni del Novecento, Foggia 2015.
11 Lorenzo Pellegrino, Marialucia Pellegrino, Prime diagnosi di angina pectoris e di morte improvvisa in Capitanata alla fine del Settecento, in Atti 51° Congresso Nazionale Società Italiana Storia della Medicina a cura di M. Rippa Bonatti, Padova 2016.
12 Lorenzo Pellegrino, Dal sintomo generico alla malattia di cuore ed alla Cardiologia Ospedaliera Pugliese (1782 – 1980), Manfredonia 2017.
13 Lorenzo Pellegrino, Storia della Sanità in Capitanata dalle origini ai giorni nostri, Manfredonia 2017.
14 Lorenzo Pellegrino, Storia della Cardiologia Pugliese. Un’altra pagina. Dal Servizio di Cardiologia all’Unità Operativa Complessa con UTIC a Manfredonia, Manfredonia 2020.
15 Lorenzo Pellegrino, (introduzione di Matteo Di Biase, contributi di N. D. Brunetti, M. Correale, A. Cuculo, R. Ieva, P. L. Pellegrino e di S. Alfieri, A. Favia, G. Goffredo), Storia della Cardiologia Universitaria di Foggia, Manfredonia 2022.

Autore