Pur consci della difficoltà di eguagliare i successi del precedente biennio nonostante i problemi legati alla pandemia, i nuovi membri dell’Area sono pronti a dare il loro contributo per renderla prolifica e darle maggior visibilità
Il cronoprogramma dell’Area per il 2022 – 2023 cercherà di assolvere a tutte le funzioni vitali dell’Area, data la sua assoluta specificità: attività editoriali, di ricerca, formative ed educazionali, per avvicinare sempre più cardiologi “al cuore destro”
Le malattie del circolo polmonare possono sembrare a prima vista un campo “scomodo” per il cardiologo standard (una sorta di “dark, right side of the heart disease”, come recitava il titolo dell’ultimo congresso di Area tenuto nel 2019 a Catanzaro): da un lato una malattia molto diffusa come l’embolia polmonare, e con una mortalità intraospedaliera ancora troppo elevata (in generale, rimane la terza causa di morte per cause cardiovascolari), dall’altro una malattia più rara come l’ipertensione (arteriosa) polmonare, con una mortalità e prognosi simile a quella di molte neoplasie, per cui la chiave è fare diagnosi precoce e iniziare quanto prima terapia specifica sfruttando le tre (per ora) vie patogenetiche principali: ciò permette quanto meno di prolungare e di molto la sopravvivenza. È un compito difficile occuparsene, in primis perché in entrambi i casi si tratta di patologie a gestione multidisciplinare: per l’embolia polmonare sono coinvolti angiologo, pneumologo, internista, medico del pronto soccorso, ma anche anestesista, emodinamista e cardiochirurgo che costituiscono il PERT (Pulmonary Embolism Response Team), una sorta di “Right” Heart Team dedicato, che però trova applicazione in America e in pochi centri europei (non l’Italia). Per l’ipertensione polmonare, dopo un difficile lavoro di screening nell’esecuzione degli esami clinicostrumentali necessari a far diagnosi (soprattutto logisticamente), molti pazienti necessitano di una gestione congiunta con reumatologi e internisti (forme associate a connettivopatie), cardiologi pediatrici (cardiopatie congenite dell’adulto), pneumologi (per valutare la quota eventualmente presente di malattia ostruttiva o restrittiva polmonari), radiologi e medici nucleari (per il corretto inquadramento strumentale), gastroenterologi (per le forme “porto-polmonari” in cui è responsabile una patologia del parenchima epatico) e, cosa apparentemente strana, farmacisti, per la corretta gestione della (costosa) terapia farmacologica.
Chiunque come noi si occupi di ambulatorio dedicato alle malattie del circolo polmonare lo fa per passione, per la soddisfazione di poter dare risposte a pazienti che eseguono molte visite senza una vera diagnosi, che magari assumono da tempo ossigenoterapia per “cuore polmonare cronico”, ed all’improvviso viene fatta una diagnosi più precisa. Altre volte i quadri sono molto più complessi ed i “fenotipi” si sovrappongono, ma questo rappresenta terreno di ricerca oltre che di confronto tra centri più piccoli e centri esperti. Gli obiettivi che l’Area si è posta per questo biennio sono ambiziosi, e sperano almeno di eguagliare quanto di buono fatto nel precedente mandato dell’amico Marco Vatrano grazie ad una serie di lavori scientifici, in particolare quello sulla lettera di dimissione del paziente con embolia polmonare (che ha riscosso molto successo anche tra i non cardiologi) ed il relativo PDTA, declinabile nelle varie realtà ospedaliere; ma anche con eventi formativi a distanza sulla piattaforma ANMCO, come quello su ipertensione polmonare in era COVID-19, davvero innovativi. I componenti del Comitato di Coordinamento sono giovani, con esperienza consolidata e voglia di contribuire alla crescita dell’Area ed alla sua promozione a livello nazionale. Tra gli obiettivi principali quelli di affrontare i temi più dibattuti di entrambe le patologie e renderli fruibili alla comunità cardiologica, soprattutto la sua quota parte più giovane, che si affaccia da poco nel sistema sanitario nazionale. Per l’attività di ricerca, si punterà a valutare diversi aspetti della popolazione arruolata nell’enorme registro COPE magistralmente guidato dall’Università di Perugia e dalla Fondazione per il Tuo Cuore, oltre a cercare di valutare gli eventi nel follow-up a 1 anno nei pazienti con embolia polmonare e malattia SARS-COV 2. Verrà inoltre proposta una Survey (DOAC-EP) sulla gestione del follow – up e della terapia anticoagulante dei pazienti dopo embolia polmonare acuta, sulla base della quale l’Area produrrà un lavoro di revisione della letteratura a partire da casi clinici emblematici. Dal punto di vista editoriale, verrà data rilevanza alla fisiopatologia del circolo polmonare in corso di malattie del cuore sinistro (in collaborazione con l’Area Scompenso), ed alla revisione della letteratura sulla terapia mediata da catetere in corso di embolia polmonare: uno dei temi da promuovere maggiormente in cardiologia interventistica (ove la metodica stenta a decollare, rimanendo appannaggio dei radiologi interventisti) per i suoi ottimi risultati soprattutto nei pazienti con controindicazioni relative o assolute alla terapia anticoagulante. Dal punto di vista formativo ed educazionale, verrà riproposta la campagna di prevenzione del tromboembolismo venoso, che si terrà il 13 ottobre (in occasione della Giornata Mondiale del Cuore): pandemia permettendo, si valuterà di eseguirla negli Ambulatori per le Malattie del Circolo Polmonare che aderiranno all’iniziativa in forma di screening o divulgativa, con il patrocinio della Fondazione per il Tuo cuore vista la recente pubblicazione di Opuscoli educazionali al riguardo. Sono inoltre in via di organizzazione diverse FAD che toccheranno punti dibattuti sia per l’embolia polmonare (PERT nelle realtà italiane) che per l’ipertensione polmonare (diagnosi strumentale di ipertensione cronica tromboembolica, triplice terapia di associazione up-front). Infine un doveroso “save the date”: il congresso dedicato alle malattie del circolo polmonare si terrà in data 9 – 10 settembre 2022 a Rovigo, dove verranno coinvolti i maggiori esperti nazionali anche provenienti da altre discipline, nell’ottica di quella gestione multidisciplinare che, come per altre malattie cardiovascolari, rende più semplice e meno onerosa la cura delle patologie del circolo polmonare. Ancora grazie ai componenti dell’Area uscenti (2019 -201), ed in bocca al lupo ai nuovi compagni di avventura del Comitato di Coordinamento 2021 – 2021, con un pensiero particolare alle due “colonne” venete di questa Area, il Dottor Pietro Zonzin ed il Dottor Loris Roncon: senza il loro entusiasmo e la loro perseveranza, non saremmo qui a portare avanti questi ambiziosi progetti!