La scomparsa di Umberto Guiducci, che si è spento nella notte del 5 novembre scorso 2021 all’Ospedale S. Anna di Castelnovo ne’ Monti, è considerata una grande perdita per la comunità medica reggiana e per tutti coloro che lo hanno conosciuto, apprezzandone la competenza, l’intraprendenza e la serietà professionale. L’intelligenza e la caparbietà che lo distinguevano ne avevano fatto un riferimento imprescindibile e prezioso per gli Amministratori e i Direttori con i quali aveva collaborato. Aveva scritto capitoli significativi della storia recente della sanità del nostro territorio, che deve a lui una parte importante dei risultati raggiunti e della propria traiettoria di crescita e sviluppo. La comunità cardiologica, l’Arcispedale Santa Maria Nuova, lo sport reggiano, la città tutta gli sono riconoscenti per ciò che ha saputo offrire, costruire, realizzare in ogni ambito nel quale aveva dedicato il proprio impegno. Per Umberto Guiducci l’esordio professionale era avvenuto in Medicina Interna con il Prof. Negri Gualdi, nella seconda metà degli anni ‘60. È dell’inizio degli anni ‘70 la costituzione del primo nucleo del Servizio di Cardiologia del S. Maria Nuova, insieme al prof. Giuseppe Casali, al Dott. Bruno, al Dott. Righi Riva, al Dott. Merlo, al Dott. Montepaone. Nel 1974, Guiducci avviava la prima esperienza di Unità Coronarica, con 6 posti letto di degenza ordinaria. È del 1980 la sua nomina a Primario del 2° Servizio di Cardiologia – che affiancherà la Divisione di Cardiologia diretta dal Prof. Casali – finalizzata a consolidare le cardiologie ambulatoriali e che, alla fine di quel decennio, si arricchirà di posti letto di degenza ordinaria. Nel frattempo la Cardiologia del Santa Maria Nuova era cresciuta: il Prof Casali veniva chiamato a dirigere l’Unità Operativa di degenza cardiologica dotata di Unità Coronarica mentre il Servizio di Cardiologia diveniva Unità Operativa di Cardiologia Interventistica, sotto la direzione di Guiducci. Al pensionamento del prof. Casali, nel 1999, Guiducci riceveva l’incarico di direzione dell’Unità Operativa di degenza cardiologica, venendo sostituito dal dott Carlo Menozzi alla direzione della Cardiologia Interventistica. E’ proprio nel giugno del 1999 che Guiducci coordina la realizzazione della rete provinciale hub & spoke delle cardiologie provinciali e consolida la rete cardiologica provinciale per il trattamento dello STEMI che vedeva l’Emodinamica di Reggio Emilia come Hub delle strutture provinciali. In quegli anni iniziava il trattamento dello STEMI H 24 e 7 giorni su 7. Prendendo spunto dal documento reggiano “Rete cardiologica interaziendale” nel medesimo periodo la regione Emilia Romagna con l’agenzia regionale di sanità e precisamente con il gruppo del Governo Clinico realizza il registro REAL che rappresentò un grande successo sia dal punto di vista organizzativo che di produzione scientifica nei primi anni 2000.La Regione Emilia Romagna aveva istituito nel contempo la Commissione Cardiologica Cardiochirurgica regionale con l’esplicito compito di gestire insieme ai professionisti gli investimenti ed i progetti delle strutture sanitarie: il dott Guiducci divenne chairman della Commissione nel novembre del 2004, succedendo al Prof. Bruno Magnani. Fin dagli albori della sua carriera è stato membro dell’ANMCO di cui condivideva i principali obiettivi. Fu presidente regionale dell’ANMCO dal 1994 al 1998 e successivamente dal 2002 al 2006. Numerose in quegli anni furono le sue partecipazioni al congresso nazionale che si svolgeva a Firenze. Nel 2001 fu tra i fondatori, insieme al Prof. Paolo Zeppilli della Società Italiana di cardiologia dello Sport (SIC SPORT). In quegli anni fu creato il COCIS: tuttora importante punto di riferimento e guida per il rilascio dell’idoneità sportiva agonistica in pazienti affetti da patologie cardiovascolari. Fu presidente della SIC SPORT per 4 anni ed organizzò importanti eventi scientifici nazionali. In quegli anni creò un legame con la scuola di Specializzazione di Medicina dello Sport guidata dal Prof Zeppilli contribuendo alla formazione specialistica di molti giovani medici. Per molti anni è stato Professore a contratto di Cardiologia presso la Scuola di Specializzazione in Cardiologia dell’Università degli Studi di Parma, creando un network formativo fra l’Università e il reparto di cardiologia di Reggio Emilia. Già Direttore del Dipartimento di Area Critica, all’inizio degli anni 2000 è artefice della creazione della Struttura di Riabilitazione cardiologica, dell’Unità Coronarica e della Terapia Intensiva Rianimatoria dell’Ospedale S. Anna di Castelnovo Monti. Raggiunge la pensione nell’ottobre del 2007, all’età di 70 anni. Dal 2007 al 2009 mantiene la Direzione della Rete cardiologica Provinciale poi si allontana definitivamente dalla struttura pubblica. Negli anni successivi e fino ad un mese dalla sua scomparsa continua la sua attività di cardiologo ambulatoriale e medico dello sport in strutture private della provincia di Reggio Emilia, dove continua a seguire con dedizione i suoi amati pazienti.
Umberto Guiducci è stato per la cardiologia reggiana e per la cardiologia della regione Emilia Romagna un sognatore che è riuscito a concretizzare le sue intuizioni: forse davvero quello che lo ha ispirato è stato il motto che “l’organizzazione è già una buona terapia”. Adesso la cardiologia reggiana è una grossa cardiologia provinciale: abbiamo assistito alla trasformazione della rete hub & spoke ospedaliera in un’unica unità operativa. Adesso davvero la rete deve prevedere non solo le interfacce tra le cardiologie dei vari ospedali, ma una vera ed efficace integrazione ospedale territorio. Questa è la naturale evoluzione del progetto di rete iniziato da Umberto Guiducci e che adesso i miei collaboratori ed io stiamo cercando di perseguire ed implementare. Abbiamo avuto in consegna una cardiologia proiettata verso il futuro e con solide basi organizzative: il nostro compito sarà quello di implementarla ulteriormente per consegnarla a chi verrà dopo di noi sempre più efficiente ed organizzata e ritagliata sui bisogni della nostra comunità. Questo, per noi, è il grande lascito del Dott. Umberto Guiducci.
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