Droghe: al cuore di un problema di grande attualità

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Droghe: al cuore di un problema di grande attualità

SCA correlata alle droghe: è importante riconoscerla per un’appropriata gestione clinica

Negli ultimi decenni il fenomeno della tossicodipendenza ha subìto significativi cambiamenti diventando un fenomeno sociale estremamente complesso che ha portato all’attivazione di centri e strutture terapeutiche per fronteggiare una problematica sempre più dilagante. Come evidenziato dall’“European Drug Report”,1 pubblicato dall’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze e contenente dati derivati da sondaggi relativi al consumo di stupefacenti nei Paesi UE, un quinto della popolazione italiana di età compresa tra 15 e 34 anni avrebbe fatto uso di droga almeno una volta nell’ultimo anno (dati relativi al 2017). Recentemente, i problemi connessi al consumo di stupefacenti sono stati oggetto di approfondimento anche da parte di interessanti trasmissioni televisive. Ci riferiamo, in particolare, al clamore mediatico suscitato dall’uscita, sulla piattaforma Netflix, della serie televisiva documentaristica “SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano”. Nella serie televisiva viene infatti raccontata la controversa storia della comunità di recupero di San Patrignano, fondata da Vincenzo Muccioli nel 1978 in provincia di Rimini, dalla fondazione fino alla morte dell’imprenditore. Attraverso testimonianze e ricostruzioni, da essa si possono evincere importanti aspetti psicologici della tossicodipendenza e del percorso per il suo superamento. Per i Cardiologi, però, c’è un altro aspetto da prendere in considerazione: gli effetti gravemente dannosi sull’apparato cardiovascolare. Negli ultimi anni, infatti, è stato evidenziato un significativo incremento del numero di casi di infarto del miocardio nei giovani, che sembrerebbe essere correlato a un costante aumento dell’utilizzo di droghe.
Numerosi studi scientifici hanno evidenziato che non solo la cocaina, ma tutte le droghe (compresa la cannabis che è la droga più diffusa tra i giovani) sono in grado di provocare danni all’apparato cardiovascolare, tra cui aritmie, ictus cerebrale, infarto del miocardio, e morte improvvisa. Su questo fronte, segnaliamo un documento dell’ANMCO recentemente pubblicato. Si tratta di un Position Statement sulle sindromi coronariche acute (SCA) dovute al consumo di droghe: “Pathophysiology and management of recreational drug-related acute coronary syndrome: ANMCO position statement”.2 Il documento focalizza l’attenzione sui meccanismi fisiopatologici alla base dei danni cardiovascolari e sulla gestione clinica della SCA nel contesto dell’uso di droghe. Il crescente consumo di sostanze stupefacenti ha messo in evidenza l’associazione fra l’uso di droghe ed eventi coronarici. Attraverso meccanismi differenti, la cocaina, le amfetamine, gli oppiacei, e i cannabinoidi, tutti possono favorire l’insorgenza e la progressione delle lesioni aterosclerotiche. Altri meccanismi come l’aumento della frequenza cardiaca, un incremento della pressione sanguigna, della contrattilità miocardica, e il vasospasmo coronarico associati all’utilizzo di cocaina e amfetamine possono predisporre e/o precipitare eventi cardiaci acuti. Anche la cannabis è risultata essere associata ad infarto miocardico acuto. Il tetraidrocannabinolo, ossia il principio metabolicamente più attivo contenuto in questa sostanza, può non solo accelerare l’aterosclerosi coronarica, ma anche indurre tachicardia e ipotensione improvvisa. Gli oppioidi, come l’eroina, possono provocare un infarto miocardico acuto inducendo ipotensione, bradicardia e ridotto apporto di ossigeno, oltre che attraverso l’attivazione di processi infiammatori e l’effetto aterogeno. La trombosi intracoronarica, la disfunzione endoteliale, e la dissezione coronarica sono ulteriori meccanismi che possono essere alla base delle SCA correlate alle droghe. Per una corretta gestione di questi pazienti è fondamentale prendere in considerazione tali aspetti fisiopatologici che sottendono le SCA legate alle varie sostanze da abuso. In pazienti giovani, una diagnosi di SCA deve far pensare ad una etiologia legata al consumo di droghe, soprattutto in assenza dei tradizionali fattori di rischio cardiovascolare. Ricordiamo che le Linee Guida internazionali consigliano di effettuare l’esame tossicologico (comunemente eseguito sulle urine) per la ricerca di droghe in tutti i pazienti con SCA e meno di 50 anni di età.3 Una sintesi schematica dei punti chiave dell’iter diagnostico nel paziente con SCA associata all’uso di droghe è riportata nella Figura 1.4

CNO Dorghe e cuore figura 1
Figura 1

Dal punto di vista terapeutico l’utilizzo delle benzodiazepine nelle SCA da abuso di cocaina è efficace per la risoluzione dei sintomi e il miglioramento dell’emodinamica. La riperfusione coronarica mediante angioplastica primaria è l’intervento di scelta anche nello specifico setting dello STEMI da stupefacenti, questo anche in considerazione dell’aumentato rischio di emorragie intracraniche in corso di trombolisi nei pazienti che fanno uso di droghe. La Tabella 14 sintetizza le misure terapeutiche da attuare nelle SCA correlate all’uso di droghe.In considerazione delle importanti ripercussioni dell’assunzione di sostanze stupefacenti, occorre informare i giovani dettagliatamente circa i rischi che possono conseguirne. Infatti, i ragazzi non sempre sono consapevoli delle conseguenze negative determinate non soltanto dalle cosiddette droghe “pesanti”, ma anche dalle sostanze considerate “leggere” come la cannabis (il cui utilizzo è, peraltro, maggiormente diffuso). Condurre una vita sana richiede scelte consapevoli, che vanno supportate tramite esempi positivi e informazioni corrette riguardanti il consumo di droga.

CNO Droghe e cuore Tabella 1
Tabella 1

Bibliografia

1. https://www.emcdda.europa.eu/data/stats2021/gps_en

2. Di Fusco SA, Rossini R, Flori M, Pollarolo L, Ingianni N, Malvezzi Caracciolo D’Aquino M, Galati G, Zilio F, Iorio A, Scotto di Uccio F, Lucà F, Gulizia MM, Ciccirillo F, Gabrielli D, Colivicchi F; Document Reviewers: Andrea Di Lenarda, Pasquale Caldarola, Adriano Murrone, Loris Roncon, Vincenzo Amodeo. Pathophysiology and management of recreational drug-related acute coronary syndrome: ANMCO position statement. J Cardiovasc Med (Hagerstown). 2021 Feb 1;22(2):79-89.

3. Amsterdam EA, Wenger NK, Brindis RG, et al. 2014 AHA/ACC Guideline for the Management of Patients with Non ST Elevation Acute Coronary Syndromes: a report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Practice Guidelines. J Am Coll Cardiol 2014; 64:e139–e228

4. Latest News sito web ANMCO: 66d2159c94a620b70010d66a4b68f4f8.pdf (anmco.it)

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