Giovanni Gregorio un caro amico che ha vissuto con passione ed entusiasmo la sua presenza in ANMCO
È veramente difficile commemorare un amico scomparso perché porta via con sé una parte di noi stessi e il vuoto che lascia è tanto maggiore quanto più ampia è la platea delle persone che lo hanno conosciuto e amato. A lenire il dolore vengono in aiuto il ricordo, l’esempio e l’eredità da perseguire. L’intera famiglia cardiologica nazionale, pertanto, può ritenere di aver perso con Giovanni Gregorio un amico oltre che un punto di riferimento. Ricordarlo ci pone immediatamente di fronte all’interrogativo se ci sia un aspetto della sua personalità che prevalga sugli altri: l’uomo, il professionista, lo studioso, il primario manager o ancor più l’appassionato politico che ha orientato il suo impegno al miglioramento dell’offerta sanitaria nel nostro paese. Cominciando dalle sue doti di uomo, immediatamente si corre con la mente alla sua capacità di infondere fiducia negli interlocutori per l’autorevolezza con la quale esponeva le sue idee e manifestava la sua personalità. Il tratto più evidente era il suo porsi in modo bonario, anche un po’ sornione se vogliamo, ma sempre intelligente ed accattivante. Il suo stile sobrio da intellettuale sorprendeva per la sua lucidità, le citazioni, la memoria, la cultura e le immancabili battute. Il suo linguaggio era semplice, sempre convincente ed equilibrato. Chiunque lo abbia frequentato ne è rimasto conquistato o quantomeno ne è divenuto estimatore, perché questo è il pregio di tutte le persone di spessore e leali come lui, quello cioè di essere stimato ed apprezzato anche da chi ha avuto idee e punti di vista differenti. Il suo percorso di vita è stato accompagnato da notevoli successi professionali in un susseguirsi evolutivo costante che lui ha percorso con l’umiltà delle persone “grandi”, dotate di intelligenza e cultura. La cultura certamente lo ha contraddistinto restituendogli riconoscimenti indiscussi: Direttore della Struttura Complessa di UTIC-Cardiologia dell’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania, Direttore del Dipartimento di Cardiologia dello stesso Ospedale e poi Direttore del Dipartimento Cardio-Vascolare Interospedaliero dell’ASL Sa. 3. Ha svolto attività di docenza presso l’Università di Salerno, Benevento, Napoli e Firenze. Relatore e moderatore in numerosi congressi nazionali ed internazionali. Ha partecipato come esperto alla stesura di Leggi e Provvedimenti regionali nel campo dell’Emergenza Sanitaria. È stato componente del Consiglio Direttivo Nazionale ANMCO, Presidente Regionale, Chairman dell’Area Management&Qualità, Referente nazionale della Task Force di Cardiogeriatria, responsabile nazionale della Task Force Sicurezza delle cure e Responsabilità Professionale, componente del comitato editoriale di riviste scientifiche nazionali. Autore di testi “Management in Cardiologia”, “Il domani dell’Ospedale e della Cardiologia”, “Momenti di Cuore, riflessioni su Società, Sanità e Cardiologia”. Convinto sostenitore della dimensione pubblica e sociale della professione medica e del Servizio Sanitario pubblico, intuì prima di altri, l’importanza del ruolo che una rete integrata Ospedale-Territorio poteva assumere come sistema e strumento di cura per la presa in carico dei cittadini/pazienti. Grande merito ha avuto nel rendere sempre migliore il suo Ospedale: il “San Luca” di Vallo della Lucania. Grande impulso ha dato all’organizzazione dei servizi sanitari di emergenza contribuendo alla stesura delle linee guida delle reti tempo dipendenti a livello regionale. Un tratto caratteristico di Giovanni è stata la capacità di stabilire rapporti personali con i colleghi e amici, ai quali ha saputo trasmettere insegnamento, saggezza, cultura e valori. Chi ha lavorato con lui non dimentica la sua voglia di fare, il suo esuberante entusiasmo e il suo invidiabile intuito di medico preparato, colto e umano. Anche in occasione della sua malattia ha saputo affrontare ogni prova con forza e con determinazione consapevole, da medico, che ogni ricaduta avrebbe potuto essere possibile e fatale. Questo però non lo ha fermato, anzi lo ha reso più forte e, fino all’ultimo, combattivo e presente. Era pronto a partire per Rimini, in occasione del 52° Congresso Nazionale ANMCO, per tenere la sua relazione e ritirare la Targa d’Oro ANMCO di cui andava orgoglioso. Caro Giovanni, mancherai a tutti noi, ai colleghi, ai pazienti, agli amici di sempre e a quelli conosciuti da poco. Mancherà la tua sincerità, il tuo modo di vedere la vita e di affrontare le difficoltà, la tua serietà che diventava simpatia all’occorrenza. Tutta la comunità cardiologica ha trovato in te un riferimento e ti ringrazia per ciò che hai rappresentato in tutti questi anni di lavoro comune. Ci lasci l’eredità di un sapere raffinato e di nobiltà d’animo d’altri tempi, una marea di ricordi e di raccomandazioni. Il tuo sguardo dolce e premuroso ci accompagnerà nelle nostre scelte quotidiane e stai certo che non ti dimenticheremo mai.