Dialogo sull’intelligenza artificiale

HomeDalle Regioni

Dialogo sull’intelligenza artificiale

Prospettive, dubbi e possibili ambiti di applicazione

“Utilizzo le mie capacità nel modo più completo, il che, per un’entità cosciente, è il massimo che possa sperare” HAL 9000, dal film “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick e nell’omonimo libro di Arthur C. Clarke

Di seguito è riportata la chat del Consiglio Direttivo Regionale ANMCO Toscana in una pigra domenica di febbraio

Gabriele Grippo: Vi invio una cosa simpatica. È un’intelligenza artificiale chiamata Chat GPT per scrivere testi o a cui chiedere pareri. Mi sono permesso di chiedergli una cosa sulle prossime elezioni. La query è: “Raccontami una storia dove si parla dell’elezione del nuovo consiglio regionale dei medici cardiologi ospedalieri della Toscana, delle difficoltà a trovare un candidato adatto e delle difficoltà che le associazioni possono avere nell’eleggere un valido rappresentante”. La risposta è stata: “C’era una volta nella splendida regione Toscana, un consiglio regionale di medici cardiologi ospedalieri che si occupavano della gestione e della promozione della salute cardiovascolare dei cittadini. Ma, dopo molti anni di attività, il consiglio decise di rinnovarsi ed eleggere un nuovo rappresentante. La decisione non fu facile. Dopo diverse consultazioni e discussioni, il consiglio non riusciva a trovare un candidato adatto. La situazione diventò ancora più complicata quando le associazioni di cardiologi iniziarono a esprimere il loro dissenso sulla mancanza di un candidato degno di rappresentare la regione. Le elezioni si avvicinavano rapidamente e la tensione aumentava, fino a quando il consiglio decise di convocare una riunione urgente per affrontare la questione. In quella riunione, vennero presentati diversi nomi, ma nessuno sembrava in grado di soddisfare le esigenze della regione. Dopo molte ore di discussione e dibattiti, un giovane cardiologo di nome Marco presentò la sua candidatura. Marco aveva una vasta esperienza nel campo della cardiologia e un approccio innovativo che avrebbe potuto portare importanti cambiamenti e progressi nella regione. L’associazione accolse con entusiasmo la sua candidatura e il consiglio decise di nominarlo come rappresentante ufficiale della regione. Tuttavia, non fu facile per Marco accettare l’incarico, dato che sapeva di dover affrontare molte sfide e difficoltà. Ma Marco non si arrese e, con la sua determinazione, il suo coraggio e la sua passione per il suo lavoro, riuscì a superare ogni ostacolo e ad esercitare il suo ruolo con grande successo. Grazie alla sua leadership, la regione toscana divenne un punto di riferimento nel campo della cardiologia, e i cittadini ne trassero grandi benefici. In definitiva, l’elezione del nuovo consiglio regionale dei medici cardiologi ospedalieri della Toscana dimostrò che la scelta di un rappresentante può essere difficile, ma con la giusta persona al timone, grandi cose possono essere realizzate”.

Gabriele Grippo: Ieri sera condivisi un mio pensiero a Giancarlo (Casolo) sull’imaging dato che esistono anche AI (n.d.r.: Artificial Intelligence) che da un prompt ti fanno disegni attingendo a tutte le immagini esistenti in rete con
effetti straordinari (n.d.r. mi riferisco al software Midjourney). La mia riflessione è che se volessimo potremmo smettere (forse) di fare diagnosi.
Comunque scusate il disturbo domenicale ma volevo condividere con Voi cose per me
affascinanti.

Giancarlo Casolo: Bellissima composizione da parte Chat GPT! Ma mi chiedo come mai la scelta avviene sempre su un soggetto di sesso maschile. Non sarà una AI maschilista?

Gabriele Grippo: È quello che pensavo anche io mentre vi mandavo la risposta.

Giancarlo Casolo: Riguardo la diagnosi credo che Chat GPT e similari aprano scenari inediti di grande interesse ma anche di grandi sfide. Come si fa a confutare un ragionamento logico basato su miliardi di variabili e dati? Difficile competere. Sono necessarie nuove competenze e capacità. Ci resta solo l’aspetto manuale della professione? In attesa di applicazioni robotiche avanzate? Non credo si debba avere paura di essere messi da parte ma sicuramente occorre far crescere le nostre competenze ed alzare lo sguardo oltre ciò che sono le esperienze già registrate e patrimonio di tutti. Come già accaduto con la rivoluzione industriale, il lavoro ripetitivo e usurante verrà sostituito da macchine e diagnosi e terapie automatiche. Avremo più tempo per studiare e dedicarci ad altro. Forse saremo anche troppi. Occorrerà fare attenzione a chi inserisce i dati in queste macchine, orientando scelte e modi di condurre la sanità. Occorrerà smascherare le fake news ed il pensiero debole. Sfide enormi ma necessarie se non vogliamo diventare esseri non pensanti alla stregua, purtroppo, di animali da allevamento.

Carlotta Sorini Dini: Le possibilità potenziali sono infinite, occupandomi di shock, credo che l’interazione con AI anche in un setting acuto come l’UTIC possa più rapidamente portare a strategie efficaci, riducendo la componente emotiva e l’errore.

Marisa Carluccio: Quello che mi inquieta di una medicina basata sui big data è che pare il perfetto reciproco del “tailored” (su misura)… I dati di per sé potrebbero essere “dummies”. Però credo che siano strumenti di grandissimo valore per le procedure di “triage” e screening.

Leonardo Misuraca: Analisi lucida e condivisibile. Si partirà dalle diagnosi, si arriverà alla robotica supervisionata anche per le branche interventistiche.

Maria Laura Canale: Io credo, essendo (vuoi o non vuoi il futuro), che dovremmo essere proattivi e cavalcare questi scenari. A questo proposito ho trovato molto utile il recente articolo sul GIC (n.d.r.: si riferisce al seguente “L’intelligenza artificiale in cardiologia” 2022 Vol. 23 N. 10 Gian Luigi Nicolosi, Giancarlo Casolo G Ital Cardiol 2022;23(10):761- 770 | DOI 10.1714/3881.38641”).

Enrica Talini: Mi fa un po’ sorridere che tutti noi siamo interessati e affascinati da questo nuovo mondo, però poi veniamo obbligati a votare in presenza senza la possibilità di fare online (n.d.r.: Enrica si riferisce alle prossime elezioni del Consiglio e all’impossibilità di una votazione a distanza).

Gaia Magnaghi: A me un po’ spaventa la possibilità che questi chatbot (n.d.r.: software progettato per simulare una conversazione con un essere umano) possano anche interpretare le emozioni di chi scrive.

Francesco Orso: Io sono un po’ controcorrente… o almeno prudente… ma il discorso sarebbe molto lungo… vedo grande potenziale dell’intelligenza artificiale e della simulazione nella formazione del medico e degli operatori sanitari. Credo che però nella pratica clinica ci siano aspetti “emotivi’ che concorrono in maniera determinante a guidare le strategie e che difficilmente possano essere colti e/o inquadrati da/con “sistemi artificiali”… ma come dicevo il discorso è un po’ lungo.

Questo è stata la nostra conversazione sull’intelligenza artificiale, abbiamo voluta condividerla con Voi perché quello che pensavamo futuro pochi anni fa sta diventando già il nostro presente.

Autori