Il nuovo Comitato di Coordinamento dell’Area Malattie del Circolo Polmonare espone le iniziative per il biennio 2024-2025 e racconta le sessioni del Congresso Nazionale ANMCO 2024
Il cronoprogramma dell’Area per il 2024-2025 ha l’obiettivo di avvicinare sempre più i Cardiologi alle malattie del circolo polmonare
Il Congresso Nazionale ANMCO ha rappresentato uno straordinario momento di condivisione delle conoscenze anche in questo ambito
Le due principali condizioni patologiche di pertinenza dell’Area Malattie del Circolo Polmonare sono agli antipodi da un punto di vista epidemiologico. Da un lato una malattia molto diffusa come l’embolia polmonare, caratterizzata da una mortalità intraospedaliera ancora troppo elevata, dall’altro una malattia rara come l’ipertensione arteriosa polmonare, con una prognosi simile a quella di molte neoplasie, in cui la chiave fondamentale è fare diagnosi precoce e iniziare quanto prima la terapia specifica. Il cardiologo generalista, anche se non se ne occupa in modo specifico, spesso è chiamato a gestire tali patologie. In particolare, i pazienti con embolia a rischio intermedioelevato o elevato spesso transitano nelle unità di terapia intensiva cardiologica. Sappiamo inoltre che il laboratorio ecocardiografico rappresenta il primo setting in cui si valuta la probabilità di ipertensione polmonare. Gli obiettivi che l’Area si è posta per questo biennio sono molto ambiziosi, e si inseriscono nel solco delle tante valide iniziative portate a compimento nel corso del precedente mandato dell’amico Claudio Picariello.
I componenti del Comitato di Coordinamento rappresentano un mix di esperienza e gioventù con la voglia di contribuire alla crescita dell’Area e alla sua promozione a livello nazionale. Verranno affrontati i temi più dibattuti di entrambe le patologie per renderli fruibili alla comunità cardiologica. Il progetto più ambizioso riguarda la strutturazione di un Master di II livello di “clinical competence in malattie del circolo polmonare”, con una parte teorica e una più pratica, da eseguire in Centri di riferimento per le patologie trattate. L’Area ha dato un contributo importante alla buona riuscita del recente Congresso Nazionale ANMCO.
L’Ipertensione Polmonare al Congresso Nazionale ANMCO 2024
Nella prima giornata del Congresso di Rimini si è tenuto un Minimaster sull’ipertensione polmonare. Punto di partenza ineludibile è stata la complessa ma affascinante sfida del percorso diagnostico, che deve essere applicato in modo completo e corretto. È stato più volte sottolineato come il cateterismo cardiaco destro (protagonista anche di un’interessante sessione “how to”) debba essere effettuato al termine dell’algoritmo diagnostico, dopo adeguata fenotipizzazione del paziente, e debba essere eseguito con grande accuratezza metodologica, al fine di evitare classificazioni scorrette. Si è parlato del ruolo della genetica, di cui dovremmo tener conto per migliorare la stratificazione prognostica e per identificare precocemente le forme familiari ma anche per guidare la comprensione dei meccanismi molecolari, con l’obiettivo di sviluppare nuove strategie terapeutiche mirate e individualizzate (medicina di precisione). Successivamente ci si è concentrati sulle terapie delle varie forme di ipertensione polmonare: non si tratta di un’entità nosologica omogenea ma di una condizione emodinamica che riconosce diverse cause, che beneficiano di terapie molto diverse fra loro. I colleghi ci hanno ricordato che l’ipertensione polmonare secondaria a patologie del cuore sinistro (gruppo 2) o a patologie polmonari (gruppo 3) va trattata con la migliore terapia volta a curare la cardiopatia o la pneumopatia sottostante. L’ipertensione polmonare da tromboembolismo cronico (gruppo 4) nella maggior parte dei casi può essere curata grazie all’intervento di tromboendoarterectomia polmonare (TEAP), ma i pazienti inoperabili o coloro che presentano ipertensione polmonare residua dopo TEAP possono ora beneficiare di interventi di angioplastica polmonare e di terapie mediche specifiche con vasodilatatori. Infine, si è parlato di ipertensione arteriosa polmonare (gruppo 1), patologia rara per la quale sono attualmente disponibili in commercio 10 farmaci che percorrono 3 differenti vie terapeutiche. Le ultime linee guida ESC del 2022 raccomandano di trattare in modo più aggressivo la patologia fin dalla diagnosi, invitano a migliorare la stratificazione del rischio sulla base delle recenti evidenze, ci aiutano a posizionare al meglio i presidi terapeutici disponibili e a evitare l’inerzia terapeutica. Non poteva mancare, a conclusione della sessione, una relazione dedicata alla nuova molecola disponibile nell’armamentario terapeutico per l’ipertensione arteriosa polmonare: sotatercept, la “nuova stella” a cui è stato dedicato anche un intervento nel “whisparing space”. Si tratta di un farmaco biologico a somministrazione sottocutanea, che inibisce l’azione delle attivine, ripristinando l’equilibrio tra segnali anti-proliferativi e pro-proliferativi, intervenendo quindi su una via farmacologica completamente nuova.
L’embolia polmonare: stratificazione del rischio, terapia anticoagulante e strategia riperfusiva
Il Congresso Nazionale ANMCO ha dedicato all’embolia polmonare un simposio dal titolo “terapia e questioni irrisolte”. Si è discusso su quale sia la terapia anticoagulante più appropriata in base alla presentazione del paziente e sulla necessità o meno di effettuare un lead-in con eparina prima del passaggio a DOAC. Inoltre, è stato affrontato il tema del management delle forme subsegmentarie, focalizzandosi sui dati di letteratura per valutare se esista un subset di pazienti nei quali è possibile adottare una sorveglianza clinica. Al riguardo, considerato che mortalità e ricorrenze sono simili alle forme di embolia polmonare più prossimali, la maggior parte di questi pazienti merita di essere anticoagulato. Questo tema è caro alla nostra Area, che ha proposto una sottoanalisi dello studio COPE sui 220 pazienti con embolia polmonare subsegmentaria. La risposta definitiva si auspica arrivi da alcuni trial in corso, come il SAFE SSPE e lo STOP-APE. È stato poi affrontato sia l’annoso snodo decisionale trombolisi versus trombectomia nel paziente con compromissione emodinamica, sia l’opzione emergente del trattamento con trombolisi a dose ridotta nei pazienti a rischio intermedio-alto, per il quale si attendono i risultati del trial PEITHO-3. Al medesimo argomento, a dimostrazione di quanto sia intrigante e attuale, è stata dedicata anche una controversia, nella quale due relatori si sono “sfidati” nel mettere in risalto i punti di forza delle due diverse strategie di riperfusione. In attesa di nuovi dati della letteratura, nella pratica clinica sappiamo quanto possa essere importante dotare i nostri Ospedali di un team multidisciplinare, il cosiddetto PERT (Pulmonary Embolism Response Team), per supportare il medico di guardia nelle decisioni più complesse in materia di embolia polmonare acuta.
E-Poster: casi clinici e non solo
Numerosi sono stati i poster presentati, tra casi clinici emblematici o esperienze terapeutiche di singoli centri; tra questi, nella giornata conclusiva del Congresso, è stato presentato anche il poster dell’Area Malattie del Circolo Polmonare (riportato in questa pagina) attraverso il quale condividiamo le iniziative in corso e i progetti in cantiere. Concludiamo con un grazie di cuore ai componenti dell’Area uscenti (2022-2023) e ci auguriamo che il nostro Comitato, appena insediatosi, possa collaborare proficuamente per catalizzare l’interesse di un numero sempre maggiore di Cardiologi in questo ambito.