Dalla collaborazione di Regioni 3.0, coordinata dai Dottori Alessandro Navazio e Fabiana Lucà, con l’Area Scompenso Cardiaco, nella persona del Chairperson Dott. Mauro Gori è nata la Survey, “Rete dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) tra Ospedale e Territorio” attualmente ancora in corso e fruibile online (Figura 1 – Link Survey).
La Survey si pone l’obiettivo di conoscere l’attuale organizzazione della rete italiana Ospedale-Territorio e in particolare la modalità di presa in carico dei pazienti dopo un ricovero per scompenso cardiaco. Lo SCC rappresenta una delle principali cause di mortalità, di morbilità e di Spesa Sanitaria in Italia, con una prevalenza di circa il 2% della popolazione generale che raddoppia ad ogni decade fino a superare il 10% dopo i 70 anni. La storia naturale della malattia è caratterizzata da fasi di esacerbazione clinicamente evidenti, intervallate da periodi di stabilità clinica, con la possibilità di un progressivo decadimento della capacità funzionale e della qualità di vita, il tutto determinante un carico assistenziale ed economico molto elevato. La fase immediatamente successiva all’ospedalizzazione poi, definita come periodo “vulnerabile”, è caratterizzata dal maggior numero di eventi clinici in termini di rischio di reospedalizzazione (30%) e rischio di morte (10%). La crescente prevalenza di tale patologia, unitamente all’incremento delle comorbidità impone un’attenta riflessione sui punti cardine dell’assistenza e sugli snodi assistenziali del percorso che il paziente dovrà affrontare nel delicato passaggio dall’Ospedale al Territorio. Il link Ospedale Territorio riveste un’importanza centrale, alla luce delle sempre più limitate risorse economiche e umane e dell’elevato impatto epidemiologico e di spesa sanitaria dello SCC. All’interno del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR 2021) la missione 6 ha previsto il potenziamento del sistema territoriale in particolare per far fronte a patologie croniche quali lo scompenso cardiaco. Si impone una necessaria e appropriata presa in carico dei pazienti dimessi con follow-up adeguati durante i quali il paziente possa essere indirizzato attraverso step e snodi decisionali che portino alla migliore strategia terapeutica personalizzata. In questo senso diventa fondamentale un approccio multidisciplinare e multiprofessionale al fine di migliorare la gestione, la qualità della vita e la prognosi del paziente, con il coinvolgimento integrato di un team di medici specialisti, del medico di medicina generale, degli infermieri, delle famiglie e dei caregiver. Ruolo cruciale in questo scenario assume l’educazione del paziente e della famiglia, e l’aumentata consapevolezza della malattia (Figura 2).
Ma in che modo i Cardiologi ospedalieri italiani gestiscono la fase cronica dello scompenso cardiaco? Quali sono le figure professionali che agiscono sul territorio? Esistono modelli organizzativi a cui affidare il percorso di cura del paziente con scompenso cronico? Che ruolo ha il medico di medicina generale? Esistono dei team multidisciplinari? Quanto sono diffusi i sistemi di telemedicina? Per rispondere a queste e altre domande è nato il progetto Regioni 3.0 con lo scopo di approfondire particolari tematiche sanitarie e la loro rappresentazione a seconda delle diverse realtà regionali (Figura 3).
Regioni 3.0 e l‘Area Scompenso Cardiaco ANMCO hanno lanciato un’indagine conoscitiva per fare il punto sulla rete attuale dello Scompenso Cardiaco Cronico in Italia e delle interconnessioni tra Ospedale e Territorio. Scopo di questa survey è infatti indagare le caratteristiche della rete assistenziale per lo SC nelle diverse realtà regionali italiane, in termini di requisiti e compiti dei punti di contatto tra Cardiologia ospedaliera e territorio. La finalità è di condividere i processi di diagnosi, assistenza e cura e di individuare modelli regionali virtuosi e/o criticità con il fine ultimo di migliorare la gestione, implementare le cure ed un più appropriato impiego delle risorse. La Survey, indirizzata ai Direttori di Struttura e ai Referenti dello Scompenso Cardiaco che operano nella Cardiologia, ha bisogno della massima adesione al fine di ottenere uno spaccato attendibile della situazione italiana e della eterogeneità tra le Regioni per migliorare la conoscenza e la gestione dello scompenso cardiaco cronico.