Progetto formativo ANMCO: “Leadership clinico-organizzativa in cardiologia ”L’esperienza dei componenti dell’Area Management&Qualità

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Progetto formativo ANMCO: “Leadership clinico-organizzativa in cardiologia ”L’esperienza dei componenti dell’Area Management&Qualità

Lo scorso 6 marzo 2024, nella splendida cornice della sala riunioni della sede ANMCO di Firenze, si è svolto l’evento formativo ANMCO “Leadership clinicoorganizzativo in Cardiologia” al quale sono stati invitati a partecipare i componenti dell’attuale Area Management&Qualità dell’ANMCO. Il corso è stato tenuto dal Prof. Angelo Tanese, dirigente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e coordinato dal Prof. Furio Colivicchi, Past President ANMCO e Direttore dell’UOC di Cardiologia Clinica e Riabilitativa dell’Ospedale “S. Filippo Neri” di Roma. Il Prof. Tanese, laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano, ha da sempre lavorato nell’ambito sanitario con particolare indirizzo alla formazione ed al processo di Aziendalizzazione delle Unità Sanitarie Locali. Ha guidato la maxifusione tra la ASL Roma E, l’Azienda Ospedaliera San Filippo Neri, e la ASL Roma A che ha portato alla nascita della ASL Roma 1, un’azienda che copre un territorio con oltre un milione di abitanti e di cui è stato Direttore Generale per 9 anni. Il modulo “Leadership clinico-organizzativo in Cardiologia”, già realizzato con successo nel corso degli ultimi due anni, si iscrive nell’ambito del più articolato progetto “School of Leadership” di ANMCO nato con lo scopo di promuovere lo sviluppo delle competenze sulla leadership in ambito cardiologico, tema di estremo interesse alla luce delle spinte di cambiamento degli ultimi anni in ambito sanitario. I ruoli dei professionisti sanitari infatti, derivano dalle logiche di divisione del lavoro e dall’attribuzione delle specifiche responsabilità all’interno delle Aziende Sanitarie. Tradizionalmente queste erano incentrate su Unità Operative disciplinari come l’Unità di Cardiologia, Medicina, Neurologia, etc., con una chiara progressione professionale che portava a ruoli gestionali, come quello ricoperto dai primari. Negli ultimi anni, si è assistito ad un radicale cambiamento con l’introduzione di nuove strutture organizzative come quelle ambulatoriali, le unità multidisciplinari, i percorsi paziente ed i progetti di integrazione ospedale-territorio. Questo ha reso le organizzazioni più complesse, intrecciando e richiedendo per i medici non solo competenze professionali ma anche gestionali. L’evoluzione dei ruoli ha sfumato la distinzione tra competenze clinico-professionali e gestionaliorganizzative creando spazio per nuove skills che includono la capacità di guidare team multispecialistici e multidisciplinari, collaborare con le altre Unità Operative e promuovere lo sviluppo organizzativo. Di conseguenza, i Responsabili delle Unità Operative devono ora possedere conoscenze e competenze di leadership, di gestione dell’innovazione e del cambiamento, che vanno coniugate agli specifici ambiti professionali. Il Prof. Tanese ha esercitato il ruolo di guida nell’arco di tutta la giornata, facendo apprezzare le sue doti di oratore capaci dapprima di incuriosire i partecipanti all’evento e poi di far innamorare all’argomento. La giornata è iniziata con un noto detto anglosassone: “Think Outside The Box” che è stato il leitmotiv di tutta la giornata. Un bravo leader infatti deve saper pensare in modo creativo e innovativo, al di fuori delle convenzioni e degli schemi tradizionali. Per gestire il cambiamento di sistemi complessi come quelli sanitari e fare innovazione è necessario infatti imparare ad analizzare i problemi, e le opportunità da prospettive differenti. I concetti principali del corso si sono sviluppati su due fronti: da un lato la caratterizzazione del soggetto leader in ambito sanitario e quindi non solo le caratteristiche ma anche il ruolo e le strategie che devono essere attuate e dall’altro l’importanza del contesto in cui il leader è chiamato ad agire. Sappiamo che la cardiologia rappresenta uno dei settori più complessi e critici della medicina e come tale richiede una interazione sinergica tra competenze cliniche, conoscenze scientifiche e tecnologiche e capacità organizzative. In questo contesto quindi la leadership clinico-organizzativa emerge come elemento fondamentale per garantire un’assistenza sanitaria di alta qualità, in grado di migliorare gli esiti clinici e ottimizzare l’uso delle risorse. La domanda da cui partire per chi ha un incarico di direzione di struttura è: a cosa serve la mia struttura? Come sono in grado di valorizzarla? In che modo posso renderne oggettivabile e dimostrabile il valore? Attraverso la risposta a queste domande si identifica l’obiettivo da raggiungere, che richiede quindi l’identificazione dei mezzi necessari per raggiungerlo e la pianificazione di un percorso condiviso con tutti gli attori coinvolti. Non trascurando il fatto che, in particolare nel contesto attuale, questo obiettivo frequentemente debba essere raggiunto isorisorse. Ma è proprio in questo contesto che emerge il vero leader in grado di gestire la complessità quantitativa e qualitativa, affrontare il cambiamento e saper trasformare le sfide e le situazioni emergenziali in opportunità. Esempio di questo è sicuramente quanto accaduto con la recente pandemia da COVID in cui si è reso necessario “guardare in faccia” il problema e gestirlo con le poche e, inizialmente inadeguate, risorse disponibili. Se da una parte l’evento pandemico ha causato una crisi senza precedenti per il sistema sanitario globale, mettendo a dura prova il personale sanitario, le risorse e le infrastrutture ospedaliere, dall’altra ha rappresentato un’incredibile opportunità di cambiamento che ha accelerato l’adozione di nuove tecnologie e modelli assistenziali. Lo sviluppo della telemedicina e l’implementazione delle tecnologie digitali ha visto una rapida espansione, favorendo l’innovazione nei processi di diagnosi e di accesso alle cure a distanza. La crisi ha inoltre evidenziato l’importanza della prevenzione e della salute pubblica, aprendo la strada a riforme ed investimenti volti a promuovere una maggiore consapevolezza e rafforzare i sistemi sanitari per il futuro.

I punti principali di quanto emerso circa le Componenti Chiave della Leadership Clinico-Organizzativa sono stati:

  1. Visione Strategica:
    Un buon leader in cardiologia deve essere in grado di sviluppare e comunicare una chiara visione strategica che orienti il reparto verso obiettivi comuni, come l’adozione di nuove tecnologie o l’implementazione di linee guida basate sull’evidenza. La visione mission-oriented è basata sul fatto che chi dirige deve sapere dove parte, dove vuole arrivare e come riuscire ad arrivarci. Accanto a questo, sempre nell’ottica di affrontare le complessità, chi ricopre un incarico di responsabilità deve fare chiarezza sulle responsabilità e istituire una rete di relazioni istituzionali con tutti gli attori e stakeholder interni ed esterni anche a tutela dell’immagine e dell’identità.
  2. Gestione delle Risorse Umane:
    La capacità di formare, motivare e mantenere un team coeso e competente è essenziale. Questo include la promozione della formazione continua e lo sviluppo professionale dei membri del team cercando di valorizzare le competenze e le aspirazioni dei singoli.
  3. Ottimizzazione dei Processi:
    Un leader efficace deve saper identificare e implementare miglioramenti nei processi clinici e organizzativi per aumentare l’efficienza e la qualità delle cure. Questo può includere l’introduzione di nuove tecniche diagnostiche ed interventistiche, la gestione ottimale delle liste di attesa e l’uso efficiente delle sale operatorie e degli ambulatori.
  4. Innovazione e Ricerca:
    Promuovere e supportare la ricerca clinica è cruciale per avanzare nelle conoscenze cardiologiche e migliorare le pratiche cliniche. Un leader deve essere in grado di facilitare la partecipazione a studi clinici e di implementare rapidamente le nuove scoperte nella pratica quotidiana.
  5. Comunicazione e Collaborazione:
    La capacità di comunicare in modo efficace con il team, con i pazienti e con altre figure professionali è essenziale. La leadership deve anche favorire la collaborazione interdisciplinare, integrando le competenze di diversi specialisti elemento fondamentale in ambito cardiologico.

Il secondo macro argomento di cui si è parlato è il contesto in cui si agisce. La conoscenza dello stesso è fondamentale per poter esprimere al meglio la leadership che siamo chiamati a ricoprire. Questo contesto istituzionale sono le nostre Aziende Sanitarie Pubbliche. Per azienda si intende la dimensione economica, aspetto fondamentale per il perseguimento delle finalità istituzionali e la sostenibilità nel tempo allocando le risorse per efficienza, efficacia ed economicità. I principi fondamentali alla base di tutto questo sono l’Autonomia e la Responsabilità Sanitaria in quanto l’investimento è chiaramente a fine sanitario. In questo contesto va tenuto conto della componente professionale costituita prevalentemente da laureati, della natura del servizio, della visibilità mediatica, dell’investimento tecnologico nei processi produttivi e dell’elevata complessità organizzativa. Infine pubblica in quanto il finanziamento deriva dalla fiscalità generale, è un sistema istituzionale in cui il decisore politico ha il consenso popolare, è un “quasi mercato” in cui ci sono servizi senza il corrispettivo di un prezzo e deve rispettare i principi di neutralità, trasparenza, formalizzazione degli atti e legittimità dell’iter decisionale propri del finanziamento delle pubbliche amministrazioni. Quindi il Sistema Sanitario rappresenta un sistema complesso e aldilà della singola realtà vanno tenute in considerazione le dimensioni nazionali. In Italia ci sono 118 ASL, con in media 510 mila abitanti per ASL, con bilanci da 1 a 2 miliardi di euro/anno ciascuna. Il corso è stato poi arricchito da un’interessante excursus storico delle principali teorie sull’organizzazione del lavoro e sulla leadership. Dalla teoria dell’organizzazione scientifica del lavoro di Taylor basata sulla razionalizzazione dei processi, alla svolta di Elton Mayo nella sua teoria delle relazioni umane in cui si evidenzia come il clima organizzativo giochi un ruolo fondamentale sul rendimento del lavoratore, all’approccio moderno ed interdisciplinare critico nei confronti dei modelli burocratici in cui i mezzi (le regole) rischiano di diventare essi stessi un fine, come nel pensiero di R. Merton. Ed ancora, di estremo interesse sul versante della leadership la “teoria della razionalità limitata” di H. Simon secondo cui, durante il processo decisionale, la razionalità di un individuo è limitata da vari fattori, il che introduce il concetto della possibilità dell’errore e della responsabilità della scelta all’importanza della dimensione cognitiva e della centralità del “sensemaking”, ovvero della costruzione di senso all’interno delle strutture organizzative, come teorizzato da K. Weick. Il corso si è concluso con una sessione pratica, estremamente interattiva ed avvincente in cui i partecipanti, suddivisi in due piccoli gruppi, sulla base delle nozioni teoriche esposte dal Prof. Tanese durante la prima parte della giornata, si sono messi alla prova, nella veste di Direttori Generali, nel cercare di gestire un cambiamento complesso come la riorganizzazione di un’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. È stato estremamente sfidante ma anche emozionante mettersi alla prova, cercare di comprendere a partire dagli obiettivi da raggiungere, come farlo, come razionalizzare e valorizzare le risorse, come individuare le leve di cambiamento, consapevoli, come accade nella vita reale della sanità pubblica, di essere chiamati a fare la differenza, accompagnando il processo di cambiamento nella transizione dal presente (ciò che siamo) al futuro (dove vogliamo arrivare). La leadership clinicoorganizzativa in cardiologia è un elemento indispensabile per il successo e l’eccellenza del sistema sanitario. Un leader efficace deve possedere una combinazione di competenze cliniche e gestionali, una visione strategica chiara e la capacità di promuovere l’innovazione e la collaborazione. La strategia da mettere in atto deve essere orientata al risultato, sfruttando una rete di relazioni istituzionali e mettendo chiarezza nelle responsabilità. Solo attraverso una leadership forte e competente è possibile affrontare le sfide attuali e future della cardiologia, garantendo un’assistenza di alta qualità e migliorando gli esiti per i pazienti. Questo Progetto formativo ANMCO, grazie alla straordinaria competenza del relatore ed all’importanza ed attualità degli argomenti trattati, rappresenta un’importante opportunità formativa non solo per chi aspira a ricoprire ruoli manageriali ma per tutti i soci che vogliano contribuire a rendere migliore l’ambiente della sanità pubblica in cui esercitano la loro professione.
Grazie ANMCO!

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