Nelle pagine di “Cardiologia negli Ospedali” la memoria storica dell’ANMCO

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Nelle pagine di “Cardiologia negli Ospedali” la memoria storica dell’ANMCO

Parte terza: 1981-1983

L’attenzione verso i Gruppi di Studio, l’impegno organizzativo, il problema delle Scuole di Specialità, la crisi ANMCO-SIC con l’uscita dalla SIC, il ruolo di Firenze, i 20 anni dell’Associazione

Con il primo numero del 1981 “Cardiologia negli Ospedali cambia in maniera significativa la sua redazione, che viene ad essere costituita da soci ANMCO designati a rappresentare i vari Gruppi di studio. L’iniziativa ha lo scopo di mettere a disposizione dei Gruppi di lavoro un veicolo di diffusione delle loro idee e delle loro iniziative e costituisce nello stesso tempo un invito a tenere ben saldi i collegamenti, nella convinzione che ogni attività dei Gruppi sarà tanto più efficace e più utile quanto più diverrà occasione di incontro per tutti i cardiologi” (NOTIZIARIO N. 41 – Febbraio 1981 – pagina 10).

Notiziario n. 41, pagina 10

L’attenzione deriva dallo “…sviluppo di molti Gruppi di Studio che certamente sul piano culturale rappresentano per la Cardiologia italiana motivi di crescita ulteriore ed in particolare di attiva presenza nel consesso internazionale, con una rinnovata posizione di dignità e di incisività”, anche se “…tendono a fare associazione nazionale a sé, senza collegamenti con le grandi associazioni né tra loro stessi. Perciò i risultati del loro importante lavoro sono in gran parte sconosciuti ai più, …” La situazione della Cardiologia italiana. Relazione di P. Solinas al Consiglio Nazionale ANMCO (NOTIZIARIO N. 41 – Febbraio 1981 – pagine 1-2, 7).

Notiziario n. 41, pagina 1
Notiziario n. 41, pagina 2
Notiziario n. 41, pagina 7

Sul piano organizzativo viene sottolineato “… il contributo determinante fornito dall’ANMCO negli ultimi dieci anni allo sviluppo della Cardiologia Italiana con la creazione di una rete di presìdi cardiologici ospedalieri moderni ed efficienti malgrado le persistenti difficoltà e carenze: 120 divisioni, 265 servizi, 220 Unità coronariche testimoniano lo sforzo da noi compiuto in un programma che va ancora completato e potenziato secondo i Piani Regionali”. L’allocuzione di Lotto all’inaugurazione del Congresso Italiano di Cardiologia – A. Lotto (NOTIZIARIO N. 43 – Ottobre 1981 – pagina 1).

Notiziario n. 43, pagina 1

Incombe il problema delle Scuole di Specialità, uno degli ambiti nei quali emergono crescenti difficoltà di rapporto con la componente universitaria. L’ANMCO prende posizione richiamando la “Corretta applicazione delle nuove norme sulla docenza universitaria e sui rapporti fra le università e le strutture del S.S.N., alla luce non solo dei principi della legge delegata n°28 del 1980, ma per quanto specificamente riguarda il settore della Sanità, delle disposizioni degli artt. 39 Legge n°833 del 23.12.78 e 27 del D.P.R. n°382/1980. Giova ricordare che secondo le intenzioni del legislatore i rapporti fra le università e le strutture del S.S.N. devono essere regolati in modo da garantire un “reciproco” apporto alle attività assistenziali ed a quelle didattiche rispettivamente da parte delle Facoltà di Medicina e delle U.S.L., in una equilibrata collaborazione che escluda posizioni preminenti di un settore sull’altro. …Scuole di Specialità – Problema aperto” – E. Bellini (NOTIZIARIO N. 43 – Ottobre 1981 – pagina 2).

Notiziario n. 43, pagina 2

Le difficoltà di rapporto con la componente universitaria si trasformano in crisi tra la fine del 1981 e l’inizio del1982: “In occasione del rinnovo delle cariche direttive della SIC sono successi fatti di tale gravità che non possono non incidere sui rapporti tra le due Società. Il Consiglio Direttivo dell’ANMCO, dopo avere ascoltato direttamente dai Colleghi ospedalieri del Direttivo SIC i fatti accaduti, ha tratto la convinzione che da parte della componente universitaria della SIC si sia voluto compiere un atto di forza contro la componente ospedaliera impiegando peraltro una procedura “inusuale” e solo formalmente corretta. Infatti la nomina del Presidente della SIC è avvenuta in contrasto con quanto era stato più volte espresso ed indicato dalla maggior parte degli ospedalieri; mediante la suddetta operazione è stato eletto alla carica di Presidente della SIC un ospedaliero con l’evidente appoggio dei soli universitari. Il Consiglio Direttivo dell’ANMCO ha ravvisato in ciò, al di fuori di ogni considerazione sulle persone coinvolte nella vicenda, una arrogante presa di posizione contro gli interessi degli ospedalieri in contrasto con lo spirito di collaborazione avviatasi da alcuni anni fra le due Associazioni e presente nello stesso statuto della SIC”Le tappe della scissione”– (NOTIZIARIO N. 44 – Aprile 1982 – pagine 2-3).

Si svolgono a: Firenze, il 6 novembre 1981, il Summit del Consiglio Direttivo; Milano, l’11 dicembre 1981, il Consiglio Nazionale; Roma, il 9 gennaio 1982, l’Assemblea Straordinaria. Gli organi dell’Associazione deliberano:
1) l’incompatibilità di appartenenza dei soci A.N.M.C.O. ad altre Associazioni nazionali di cardiologia generale (A.N.C.E., S.I.C.)
2) la sospensione del congresso congiunto A.N.M.C.O./S.I.C. 1982 e successivi”. Nel contempo l’Assemblea generale straordinaria approva “all’unanimità un ordine del giorno nel quale “si considera l’attuale situazione tra l’A.N.M.C.O. e la S.I.C. come la necessaria premessa per una prospettiva futura più avanzata nei rapporti tra Cardiologi Universitari e Cardiologi Ospedalieri
”- “Le tappe della scissione”– (NOTIZIARIO N. 44 – Aprile 1982 – pagina 3).

Notiziario n. 44 pagina 2
Notiziario n. 44, pagina 3

Il Congresso 1982 si svolge al Palazzo dei Congressi di Firenze, città della quale Prati scrive: “Io sono stato certamente il peggiore Presidente dell’ANMCO. […]Dopo l’autocritica, si concede sempre all’autore qualche sottolineatura delle poche cose buone che ha saputo fare. Io penso di averne fatte due: la creazione della sede ufficiale a Firenze e la scelta di questa città come sede congressuale, ad anni alterni. Se Firenze ebbe tanta parte nei miei atteggiamenti presidenziali fu per innumerevoli motivi, e, tra essi, importantissima, la presenza di Pier Filippo Fazzini, cui si deve la scoperta del suggestivo angolo di via S. Monaca, dove è sorta la sede cui siamo tanto affezionati” Perché la scelta di Firenze” – Pier Luigi Prati (NOTIZIARIO N. 50 – Aprile-Giugno 1983 – pagina 4).

Notiziario n. 50, pagina 4

Nel 1983 il Congresso Nazionale (il XIV) si tiene a Bologna, città nella quale, venti anni prima (2 giugno 1963), dopo il primo incontro tenutosi a Venezia, il 25 aprile 1963, si era svolta la prima Assemblea generale costitutiva dell’ANMCO. “In quegli anni la cardiologia ospedaliera muoveva timidamente i primi passi tra notevoli difficoltà e ostacoli per le forti resistenze provenienti da diverse parti, soprattutto dalla medicina generale, sia universitaria che ospedaliera, […] I medici con qualifica di cardiologo in ospedale erano non più di una cinquantina distribuiti in 4 divisioni, 3 istituti, 20 servizi […] Il cammino da percorrere ci sembrava, allora, ancora molto lungo e difficile né si intravedeva, a breve distanza uno sbocco positivo della situazione. Ma inaspettatamente si presenta un’occasione in campo politico sanitario nazionale […] Infatti, nell’anno 1964 si sviluppa negli ospedali italiani una intensa azione sindacale unitaria volta ad ottenere alcuni importanti riconoscimenti sul piano normativo e su quello economico. […] Ebbene, alle trattative in sede ministeriale, partecipa per la prima volta con le altre associazioni sindacali ospedaliere anche una rappresentanza dell’ANMCO, composta da Puddu, Feruglio e Bellini. […] Una serie di incontri, convegni e studi effettuati dal 1966 al 1968, forniranno le basi per le proposte che verranno inserite nella legge di riforma ospedaliera che sancirà definitivamente, con le leggi delegate del 1969, la presenza della cardiologia tra i servizi speciali di diagnosi e cura dell’ospedale. […]Da quest’epoca ha inizio e si svilupperà per tutti gli anni settanta il periodo più intenso, florido ed esaltante della cardiologia ospedaliera ed anche di tutta la Cardiologia Italiana sulla scia del grande progresso tecnologico dell’epoca. […]crediamo di poter essere giustamente orgogliosi di questi risultati, ottenuti tra notevoli, continue difficoltà, […]con una riforma che stenta sempre più ad avviarsi e a realizzarsi […] in questa fase delicata l’ANMCO è ancora attivamente presente a tutti i livelli fino ad elaborare un suo progetto di piano per l’assistenza cardiologica che, sulla nuova realtà sviluppatasi con la riforma, fissa i principi basilari per l’organizzazione dell’assistenza cardiologica […]”Quanta strada in venti anni! Adesso tanti e nuovi impegni” – Testo del discorso con il quale il presidente Antonio Lotto ha inaugurato il Congresso di Bologna (NOTIZIARIO N. 51 – Luglio-Settembre 1983 – pagine 1-2).

Notiziario n. 51, pagina 1
Notiziario n. 51, pagina 2

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