La Fondazione per il Tuo cuore ed ANMCO insieme per una campagna di sensibilizzazione sul controllo della pressione arteriosa
La Giornata Mondiale del Cuore, istituita dalla World Heart Federation, ricorre ogni anno il 29 settembre e, attraverso centinaia di società/organizzazioni in altrettante nazioni, è occasione per sensibilizzare la popolazione alla prevenzione delle malattie cardio-cerebro-vascolari. Anche quest’anno la Fondazione per il Tuo cuore insieme ad ANMCO ha celebrato questa giornata con una fitta campagna stampa volta a dare le informazioni più aggiornate sulla prevenzione cardiovascolare. In considerazione della recente pubblicazione di una nuova edizione delle linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) sull’ipertensione, il leitmotiv di questa campagna è stato il controllo della pressione arteriosa e la gestione dell’ipertensione, il fattore di rischio cardiovascolare più comune nella popolazione generale. Nel comunicato stampa rilasciato all’ANSA dal Presidente della Fondazione, Domenico Gabrielli, in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, viene sottolineato come le linee guida ESC si fondano sull’enorme mole di evidenze che dimostrano che quanto più alti sono i valori della pressione arteriosa tanto maggiore è il rischio cardiovascolare e la riduzione della pressione arteriosa, sia essa ottenuta con trattamenti farmacologici o con interventi sullo stile di vita, si associa ad una riduzione del rischio di eventi cardiaci e cerebro-vascolari, oltre che della mortalità. Nell’ultimo aggiornamento delle linee guida viene enfatizzata la necessità di gestire non solo l’ipertensione ma anche la presenza di valori pressori elevati (pressione sistolica tra 120 e 139 mmHg o diastolica tra 70 e 89 mmHg) se questi sono associati ad altre condizioni che espongono il paziente ad un aumentato rischio cardiovascolare. Una importante novità rispetto alle precedenti linee guida è l’obiettivo del trattamento farmacologico che, da valori pressori inferiori a 140/90 mmHg indicati nella precedente edizione delle linee guida, è passato a valori sistolici compresi tra 120 e 129 mmHg, se tollerati dal paziente. Si tratta di un cambiamento importante poiché finora era raccomandato un approccio in due fasi con un primo obiettivo di ottenere valori inferiori a 140/90 mm Hg e, solo dopo aver raggiunto questo obiettivo, andava preso in considerazione l’obiettivo di valori inferiori a130/80 mmHg.
Questo cambiamento è dovuto alle nuove evidenze che hanno dimostrato che trattamenti che riducono in maniera più intensiva i valori pressori consentono di ottenere una maggiore riduzione del rischio di eventi cardiovascolari. Il Presidente ANMCO, Fabrizio Oliva, ha messo in evidenza il ruolo dell’associazione come promotrice di incontri occasione di confronto tra i professionisti esperti per definire le modalità più appropriate per integrare le nuove raccomandazioni nell’attività clinica quotidiana in una modalità che sia compatibile con l’attuale assetto organizzativo. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di avviare delle campagne educazionali sull’importanza della prevenzione cardiovascolare e migliorare la consapevolezza sulla rilevanza dell’aderenza terapeutica, troppo spesso sottovalutata dal paziente. La campagna stampa ha visto anche un intervento della Chairperson dell’Area Prevenzione Cardiovascolare dell’ANMCO, Stefania Di Fusco. Sia sulle testate giornalistiche che attraverso una viedopillola pubblicata sulle pagine web della Fondazione per il Tuo cuore, e diffusa attraverso tutti i Social Media, la Chairperson dell’Area Prevenzione ha focalizzato l’attenzione sul ruolo dello stile di vita nella prevenzione e gestione dell’ipertensione. In effetti, il recente aggiornamento delle linee guida fornisce indicazioni dettagliate in merito all’alimentazione. Viene, ad esempio, raccomandata una restrizione nell’assunzione di alimenti contenenti zuccheri semplici, soprattutto delle bevande zuccherate, che globalmente non devono superare il 10% delle calorie totali introdotte quotidianamente. Inoltre, in soggetti ipertesi e senza malattia renale viene suggerita un’alimentazione povera di sodio, assumendo in totale non più di un cucchiaino di sale al giorno, e ricca di potassio, ad esempio consumando frutta e verdura quali banane e spinaci. In merito alla pratica dell’esercizio fisico le linee guida sottolineano che pazienti ipertesi che praticano attività fisica hanno un rischio di morte cardiovascolare inferiore rispetto ai pazienti ipertesi sedentari. Alla precedente raccomandazione di almeno 30 minuti/5-7 volte la settimana di esercizio aerobico di intensità moderata, è stata aggiunta la possibile alternativa di 75 minuti di esercizio aerobico di intensità vigorosa alla settimana. Ringraziamo la giornalista Benedetta De Mattei per la collaborazione tecnica nel corso della campagna stampa.