Il 24 novembre scorso il nostro Presidente ci ha lasciato

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Il 24 novembre scorso il nostro Presidente ci ha lasciato

L’uomo forte e ottimista, che da circa 2 anni lottava con dignità e discrezione contro un male insidioso, si è arreso. La notizia si è diffusa velocemente, perché tutti nel Lazio conoscevano Giuseppe Pajes. Un galantuomo, un “signore”, un estimatore del bello e del buono, un appassionato della vita, un uomo ironico, dalla raffinata intelligenza, un bravo cardiologo, un primario presente ed autorevole, una bella persona, un amico caro. Tutte queste qualità Giuseppe le ha espresse nel suo ruolo di Presidente dell’ANMCO Lazio, riuscendo a coordinare il nostro gruppo di lavoro nella realizzazione dei molti progetti che hanno rappresentato la “mission” dell’ANMCO Lazio negli ultimi cinque anni. Ma sono stati anche anni intensi e difficili durante i quali Giuseppe ha affrontato e superato tante sfide ben più impegnative: lo sviluppo del Policlinico dei Castelli (evento totalizzante per la portata dell’operazione), la costruzione di una moderna Divisione di Cardiologia e dell’Emodinamica, una personale e complicata disavventura coronarica e da ultimo la guerra al SARS-COV2 che lo ha visto comandante in campo nel vasto territorio dei Castelli Romani.

Dopo l’infarto, era tornato più attivo che mai. Sotto la sua guida l’ANMCO Lazio ha prodotto una serie di iniziative formative “itineranti” tra le Cardiologie del Lazio, che avevano l’obiettivo, a cui lui teneva molto, di uscire dal perimetro della capitale coinvolgendo nelle attività scientifiche dell’Associazione l’intera compagine regionale. E questo spirito inclusivo evidentemente ha avuto successo riflettendosi in un incremento delle adesioni ANMCO superiore al 20%. Nel 2020 il COVID ha travolto le vite personali e lavorative di tutti noi. Abbiamo dovuto rinunciare alle nostre riunioni organizzative, occasioni sempre molto gradite per il clima disteso e collaborativo e perché Giuseppe non faceva mai mancare una buona bollicina per celebrare la conclusione di un programma. Abbiamo però continuato a vederci regolarmente su zoom ed era un rituale immancabile terminare la sessione da remoto con un brindisi collettivo, ognuno da casa propria, facendo a gara per chi avesse la bottiglia migliore.

Pajes

Il 2021 è stato l’anno della diagnosi della brutta malattia. Ce l’ha comunicata in maniera semplice, en passant, con un ottimismo, che forse in realtà non provava, ma che serviva a preservare l’operatività del nostro gruppo di lavoro. Così è stato. Sotto la sua guida il Direttivo ha lavorato ad un altro progetto a cui Giuseppe era particolarmente legato: quello di realizzare una rete strutturata regionale per la diagnosi e il trattamento dell’amiloidosi cardiaca. Con questo intento ha fortemente voluto e realizzato una serie di incontri preliminari ed inserito delle specifiche sessioni dedicate sia nel nostro Congresso Regionale che nel suo “Le Giornate Cardiologiche dei Castelli Romani”. Ora che lui non c’è più, il nostro compito dovrà essere quello di proseguire questo suo progetto, in collaborazione con il prossimo Consiglio Direttivo Regionale.

Gentile cortesia del Dott. Paolo Midi

Un gentiluomo d’altri tempi, ma anche un lucido professionista che ha insegnato a noi tutti come affrontare in maniera pur sempre composta e pienamente consapevole l’ultima parte del proprio cammino, senza tradire sé stessi e senza rinunciare al piacere di vivere. Per i colleghi più giovani un esempio da seguire nel rapporto con i pazienti e con la professione. Per noi soprattutto un grande amico con il quale abbiamo condiviso tanti momenti indimenticabili. Ci manchi.

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