Primo numero del 2024.
Iniziamo con una storia, una slide… e un benvenuto. La storia è quella di Milton Packer, uno dei più famosi cardiologi e ricercatori a livello internazionale, noto opinion leader per lo Scompenso Cardiaco, Chair e PI di Excutive Committee dei più importanti trial internazionali sui farmaci attualmente raccomandati (PARADIGM-HF, EMPERORReduced, solo per citare gli ultimi), e da oltre trent’anni fine studioso dei meccanismi fisiopatologici del cuore scompensato. All’attività scientifica ha costantemente associato quella editoriale. Una sua rubrica su MedPage Today ha ricevuto di recente un premio paragonabile al premio Pulitzer per la letteratura, e in quelle colonne, circa 2 anni fa ha scritto sulle componenti emozionali del dolore, descrivendo la sua esperienza di paziente con dolore cronico. Dall’età di 31 anni è affetto da una neuropatia periferica sensoriale a causa ignota, progressivamente invalidante, che lo costringe a convivere con parestesie, crampi incontrollati, perdita della sensibilità alle estremità e sempre più ravvicinati dolori lancinanti (“a thousand of cut”). Nelle brevi pause convive con la paura provocata dal ricordo del dolore, che continua ad affliggerlo. Finora ha rifiutato gli oppiacei per evitare l’effetto deleterio sulla percezione, concentrandosi sul controllo emotivo della paura (“the mind killer”), convinto che il dolore cronico sia accentuato prevalentemente dalla memoria stessa del dolore. Deviando le sue attenzioni e pensieri verso occasioni familiari o professionali, racconta di riuscire ad ottenere spesso sollievo. Ciononostante, Milton Packer ha continuato ad avere una intensa attività scientifica, a girare il mondo per partecipare a Congressi dove rappresenta una indiscussa attrazione per le sue relazioni e per i suoi interventi. All’Europeo di Amsterdam dell’anno scorso è stato premiato ed invitato a tenere la prestigiosa Rene Lannec Lecture in Clinical Cardiology, incentrata non sui nuovi farmaci per lo scompenso, che poteva apparire più scontato, ma sulla sua nuova appassionante e complessa ipotesi basata sul ruolo dello stress cellulare nella progressione dello scompenso cardiaco. La slide utilizzata dal Moderatore per presentarlo contiene alcune significative esortazioni, sintesi del suo approccio esistenziale e professionale, e potrebbe essere sinteticamente paragonata alle conclusioni del discorso ai neolaureati di Stanford di Steve Jobbs. La ripresentiamo, dedicandola ai giovani Soci, che nel 2023 sono stati oltre la metà del totale dei nuovi iscritti, e in particolare agli iscritti degli ultimi mesi che ricevono per la prima volta la nostra Rivista, come viatico e benvenuto nella Comunità ANMCO.
In copertina
I nostri Ospedali diventano le copertine di “Cardiologia negli Ospedali”
L’Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze è una delle più importanti istituzioni assistenziali della città, ed il più antico ospedale rimasto ancora in funzione nel luogo di fondazione. Fu fondato dal banchiere Folco Portinari, padre della Beatrice amata da Dante, il 23 giugno 1288, come gesto munifico allo scopo di salvarsi l’anima per le sue attività di usura. Si contraddistingueva dagli altri numerosi ospedali medievali rivolti all’accoglienza dei poveri e dei pellegrini, per essere sin dall’origine un luogo preposto alla cura dei malati. Fu una delle prime strutture sanitarie suddivisa in due aree differenziate, femminile e maschile. Nei secoli divenne anche luogo di permanenza di alcuni tra i migliori artisti fiorentini, autori di svariate decorazioni e opere d’arte, in parte successivamente rimosse e conservate in Musei vicini. Leonardo Da Vinci vi realizzerà numerose dissezioni anatomiche, e nel 1511 Martin Lutero, ne racconterà, in seguito ad una sua visita, l’efficienza nell’assistenza e nella cura. Informazioni sull’Ospedale verranno anche richieste da Enrico VII d’Inghilterra per progettare la costruzione dell’Ospedale di Londra. Alla fine del 1500 subirà una profonda ristrutturazione, curata dall’architetto Buontalenti, che ne caratterizza l’aspetto attuale della struttura, con il bellissimo loggiato che si apre sulla Piazza di Santa Maria Nuova. L’Ospedale diverrà negli anni Scuola e riferimento per la formazione dei medici e, alla fine dell’Ottocento, una grande donazione da parte del Conte Angelo Galli Tassi consentirà di acquisire moltissimi beni e proprietà, tra questi anche i terreni sui quali sarebbe stato in seguito costruito l’Ospedale di Careggi. A Santa Maria Nuova, si deve quindi la fondazione di molti degli Ospedali fiorentini, e pertanto può essere considerata la “mamma” della Sanità Toscana. Attualmente è uno dei tredici presidi ospedalieri afferenti all’Azienda USL Toscana Centro.