Nursing ANMCO della Toscana: un nuovo inizio e un impegno per il futuro

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Nursing ANMCO della Toscana: un nuovo inizio e un impegno per il futuro

Formazione, confronto ed entusiasmo: ecco le parole chiave di questo percorso iniziato in Toscana

Un buon mix di teoria, confronto in gruppi di lavoro per la discussione e condivisione delle esperienze locali e simulazione pratica ha tenuto vivo l’interesse in questa intensa giornata

L’evoluzione delle Unità di Terapia Intensiva Cardiologica verso contesti clinico-assistenziali sempre più complessi e multidisciplinari rende la condivisione culturale e formativa medico-infermieristica un obiettivo rilevante e inderogabile. Da qui l’impegno partito dall’attuale Consiglio Direttivo Regionale ANMCO di avviare degli incontri formativi dedicati al personale infermieristico. Quest’anno anche in Toscana abbiamo realizzato un Corso Regionale Nursing. Come per ogni prima avventura, abbiamo vissuto il timore che all’offerta non corrispondesse una buona risposta.

Fortunatamente ogni timore è stato spazzato via e si sono registrati oltre cinquanta partecipanti. È stata una giornata di grande interesse, partecipazione ed entusiasmo. L’obiettivo con cui era stato concepito l’evento era quello di condividere basi teoriche di problematiche cliniche e pratiche cardiologiche di frequente riscontro, esperienze sul campo e peculiarità organizzative comuni. Il risultato è stato un’ottima miscela di esperienze diversificate che si sono susseguite

Un buon mix di relazioni condivise tra infermieri e medici, gruppi di lavoro per la discussione e condivisione delle esperienze locali e un coinvolgente pomeriggio di variegate simulazioni pratiche ha tenuto vivo l’interesse in questa interessante giornata Un percorso avviato sotto i migliori auspici

 nei vari momenti della giornata. Durante la sessione del mattino abbiamo assistito a relazioni che medici ed infermieri della stessa struttura hanno preparato e illustrato congiuntamente, mostrando i diversi aspetti della gestione del paziente Cardiologico Acuto: la gestione e la prevenzione del delirium in UTIC, l’utilizzo dei dispositivi specifici dello shock cardiogeno (IABP ed Impella), la valutazione della corretta nutrizione del paziente ricoverato e del controllo glicemico ottimale, nonché la prevenzione delle complicanze infettive nell’utilizzo dei devices (accessi venosi, cateteri vescicali e cardio-stimolazione).

Le relazioni successive hanno trattato della valutazione di alcuni modelli organizzativi della gestione del paziente Cardiologico Ambulatoriale Cronico, attraverso l’utilizzo di strumenti di counselling per il monitoraggio domiciliare di soggetti con scompenso cardiaco e/o portatori di device impiantati (pacemaker e defibrillatori). Questo ha permesso di comprendere le modalità organizzative già esistenti in alcune strutture toscane e, al contempo, ha indotto una importante riflessione sulla possibilità di implementare tali modelli in altre strutture, al fine di migliorare il processo di cura del paziente cronico. È stato, inoltre, ben compreso il valore della figura dell’Infermiere di Famiglia che gestisce a domicilio le difficoltà cui vanno incontro i pazienti dimessi dalle strutture ospedaliere. Questi ultimi sono sempre più spesso

Dalla discussione e dal confronto è nato il desiderio di condivisione di protocolli e la ricerca di “best practice” condivise

soggetti fragili, che talvolta vivono in solitudine, per i quali sarebbe davvero impossibile comprendere ed applicare le complesse indicazioni somministrate alla dimissione, se non ci fosse questa rassicurante ed importante figura infermieristica di riferimento che li segue e li gestisce con visite periodiche. Ad ogni sessione è seguita una tavola rotonda di discussione e confronto, da cui è nato il desiderio di incontro e condivisione di protocolli e linee guida tra le varie strutture della Toscana, che possano essere di indirizzo comune, nonostante le differenti modalità organizzative. 

Questi momenti di confronto sono stati particolarmente favoriti e stimolati da una interessantissima relazione sulla Comunicazione, strumento efficace e potente per la cura del paziente, ma anche per la relazione tra gli operatori che lavorano insieme. Saper utilizzare la Parola e il Linguaggio Non Verbale nel giusto modo significa migliorare la nostra capacità di cura, aumentare la compliance del paziente e, non

Best practices condivise tra operatori e attenzione agli strumenti di comunicazione per il miglioramento degli esiti di cura e del clima di lavoro delle nostre UTIC

ultimo, migliorare la qualità del nostro lavoro. La seconda parte della giornata si è svolta dividendo i partecipanti in piccoli gruppi, ciascuno assistito da un tutor, che si sono alternati in diverse postazioni per esercitazioni pratiche. È stata offerta la possibilità di cimentarsi nella valutazione ecografica degli accessi venosi brachiali, nelle diverse tecniche di impianto dei loop recorder e sull’utilizzo della piattaforma informatica, che, nel prossimo futuro, sarà messa a disposizione dalla Regione per la gestione da remoto dei pazienti con scompenso cardiaco. Il monitoraggio di numerosi parametri clinici che da sensori di pressione arteriosa, saturazione, misurazione del peso corporeo e la possibilità di registrazione e trasmissione di traccia elettrocardiografica associata ad una adeguata educazione del paziente/caregiver, permette agli ambulatori dedicati, attraverso specifiche piattaforme informatiche, un follow-up domiciliare dei pazienti complessi con scompenso cardiaco, che presentino un elevato rischio di riammissione ospedaliera. Inoltre, è stata allestita una zona di simulazione di realtà virtuale, grazie alla quale è stato possibile immergersi e simulare la gestione di diversi scenari

La Comunicazione, strumento efficace e potente per la cura del paziente, ma anche per la relazione tra gli operatori che lavorano insieme

clinici per valutarne le possibilità di soluzione in modo condiviso in team. Anche questa seconda parte del corso è stata molto apprezzata dagli iscritti, che si sono impegnati a fondo nelle esercitazioni, lavorando con i colleghi in un clima di aperta e fattiva collaborazione. Quindi non c’è che dire: un ottimo modo per iniziare un nuovo percorso Nursing nella nostra regione, che speriamo possa proseguire in futuro con tutto l’entusiasmo dimostrato in questa splendida giornata, coinvolgendo sempre più operatori sanitari dei reparti cardiologici. ♥

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