Innovazione o Tradizione?

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Innovazione o Tradizione?

Ma è ancora meglio la vecchia e profumata carta o la pagina di un display? E-book o libri stampati? Da portare con sè anche se “pesanti”? Quotidiani, Riviste da sfogliare on line o giornali da acquistare nelle ultime edicole ancora aperte? E le Riviste scientifiche… ancora affezionati ai fascicoli cartacei o solo articoli on line? Salvare solo quello che interessa, stampare per sottolineare la copia su carta, anche riciclata? Riusciamo comunque ad avere spazi adeguati per conservare libri e riviste? Le domande potrebbero continuare… E le risposte non saranno mai facili o definitive perchè le abitudini, i diversi modi di leggere, di fruire l’informazione rimangono molto personali.

Con il punto di vista del Direttore Responsabile, contiamo di aprire un confronto, di stimolare posizioni, interventi che possano mostrare soprattutto le proprie preferenze, per capire meglio, non certo decidere. ma aggiungere ulteriori spunti di riflessione su un argomento non banale, che ci coinvolge tutti i giorni, volenti o nolenti, comunque siano le nostre preferenze.

Giuseppe Di Tano

Negli ultimi decenni, l’avvento di Internet ha profondamente trasformato il modo in cui produciamo, diffondiamo e consumiamo l’informazione. Se in passato il cartaceo, giornali, libri e riviste, rappresentavano l’unico strumento di accesso alla conoscenza, oggi il Web è diventato il mezzo privilegiato da milioni di persone in tutto il mondo.

Ma quali sono i reali vantaggi e svantaggi di queste due modalità? È possibile dire se uno sia davvero “migliore” dell’altro? Vantaggi di e-book = comodità, accessibilità, possibilità di cambiare dimensione e stile del carattere. Gli strumenti di lettura possono risultare piccoli e facilmente trasportabili, anche tascabili. Pur con questi vantaggi, ma forse proprio per questi, si tratta spesso di una lettura parcellizzata, idonea per apprendere concetti brevi e concreti. Non si discutono gli enormi progressi, rivoluzionari, ottenuti con l’uso del device. Si ottengono rapidamente notizie provenienti da tutto il mondo in breve tempo. Inoltre, la facilità di accesso è notevole: basta uno smartphone o un computer connesso ad internet per consultare giornali, riviste digitali, articoli scientifici, spesso gratuitamente o a costi ridotti.

In molti sostengono che in breve tempo la lettura digitale sostituirà totalmente la lettura su carta stampata. Ritengo questa eventualità non possibile, non consigliabile. Mi riferisco ad opere già definite come un libro, le riviste scientifiche. Qualche ora con Smartphone o Tablet, stancano più di una lettura cartacea. La lettura su carta stanca di meno e rilassa; accentua la concentrazione. Leggendo un libro o una rivista scientifica è necessario spesso ritornare su pagine precedenti, approfondire quindi il significato delle frasi, parole e concetti espressi. A volte sottolineando o, in contemporanea scrivendo appunti. In caso contrario tutto potrebbe ridursi ad una interpretazione superficiale. Questo vale per la carta stampata, per i romanzi, come per le riviste scientifiche.

È tanto vero per queste ultime osservando che i lettori più attenti di una rivista digitale, individuando un articolo di loro particolare interesse, ricorrono alla stampa dello stesso per approfondirne la conoscenza. Tralasciando tutta la restante parte digitale. Da un punto di vista culturale, i prodotti cartacei tendono ad essere più duraturi e più duraturi: un libro stampato o una rivista resta disponibile nel tempo, mentre un contenuto digitale può essere modificato, rimosso o reso inaccessibile.

Infine, l’eccessiva digitalizzazione può portare ad una perdita del senso critico, sostituendo l’approfondimento con la lettura veloce e superficiale. Sono convinto che, nella leggera euforia che ci prende nell’utilizzare strumenti e servizi che accorciano lo spazio e velocizzano il tempo, l’avere ancora la rivista, sfogliarla, averne una visione d’insieme prima, e poi soffermarsi sul particolare di un articolo, di una foto, di una intervista, permette al lettore di raccogliersi e di meditare sulla qualità della lettura e della grafica. Aggiungo inoltre che questo patrimonio cartaceo ha la possibilità di diventare archivio, che occupando spazio e cumulando tempo, si proietta verso la dimensione di una memoria storica incancellabile (anche perché non aggredita da virus telematici). Aggiungo osservazioni personali. Appunto per questo motivo non applicabili come norma universale.

  • Per leggere un buon romanzo, del presente o del passato, non c’è lettore attento dotato di un minimo di cultura, che non ricorra al libro stampato. 
  • I giovani moderni, che conseguono successi negli studi, rivolgendosi esclusivamente alle letture digitali, non raggiungono la profondità di conoscenze acquisite dai giovani che si rivolgono anche, e soprattutto, ai libri e alle riviste stampate.
  • Quanti giovani o vecchi, si erano abituati alla lettura di opere su carta, traslocando quasi del tutto al digitale, hanno perso in parte la profondità delle conoscenze acquisite.

Queste le mie osservazioni personali che non possono assumere valore “universale”. Solo personale. ♥

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