Il Congresso Regionale dell’ANMCO Lazio 2022: informazione, formazione e confronto

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Il Congresso Regionale dell’ANMCO Lazio 2022: informazione, formazione e confronto

Il Congresso ANMCO Lazio 2022 si è proposto di svolgere un programma di aggiornamento e formazione sui progressi ottenuti nelle varie linee di sviluppo della Cardiologia e sugli aspetti organizzativi legati agli obiettivi di salute aziendali e regionali

Finalmente in presenza per condividere novità in Cardiologia e percorsi diagnostici-terapeutici

Il 3 e il 4 maggio scorsi si è svolta con grande successo l’edizione 2022 del Congresso dell’ANMCOLazio a cui hanno partecipato, finalmente in presenza, i Cardiologi ANMCO della Regione. Il Congresso è stato aperto dal Presidente Regionale, Giuseppe Pajes, che ha esposto le attività messe in atto dal Consiglio Direttivo Regionale nel corso degli ultimi 2 anni incentrate sulla diffusione dell’appropriatezza prescrittiva e sulla collaborazione con le altre società scientifiche regionali, quali ARCA, FADOI, SIMEU, GISE e AIAC. Il presidente ha inoltre presentato le nuove attività di formazione programmate, con il patrocinio ANMCO, per i prossimi mesi. Il primo incontro previsto sarà un minicorso di RMN e TAC, organizzato con i fondi regionali, che avrà l’obiettivo di aumentare la cultura e la competenza dei Cardiologi su queste metodiche che sono entrate in maniera preponderante nel management routinario del paziente cardiopatico e che indubbiamente devono far parte del nostro bagaglio culturale (Figura 1).

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Figura 1 – Brochure di uno degli eventi formativi organizzati dall’ ANMCO Lazio

A seguire è intervenuto il Presidente Nazionale dell’ANMCO, Furio Colivicchi, che ha ribadito l’importanza del contributo di ogni Cardiologo per migliorare, attraverso l’acquisizione di specifiche competenze, che l’ANMCO ha dato la possibilità di certificare, l’organizzazione dei reparti ed ambulatori di Cardiologia con l’obiettivo di migliorare la cura del paziente in tutte le fasi della sua malattia. Il Congresso è stato quindi sviluppato in maniera dinamica ed eterogenea con 2 tavole rotonde, 4 letture, 4 question-time con gli esperti e 5 sessioni frontali. In particolare, la sessione sulla “Cardiologia di Genere” ha ricevuto il plauso dell’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Dott. Alessio D’amato, che anche quest’anno non ha fatto mancare il suo saluto al Congresso dell’ANMCO Lazio, riconoscendone la grande rilevanza ed il contributo offerto alla Sanità Regionale anche nella condivisione dei documenti programmatici (Figura 2).

Figura 2 – Il saluto dell’Assessore alla Sanità della Regione Lazio

Nell’ambito della Tavola Rotonda sulla Telemedicina sono stati presentati i risultati della SURVEY indetta dal Consiglio Direttivo dell’ANMCO Lazio da cui è emerso come il concetto di Telemedicina nella nostra Regione sia ancora molto generico, con una scarsa implementazione della stessa, sicuramente poco istituzionalizzata (Figura 3).

Figura 3 – La Survey dell’ANMCO Lazio sulla telemedicina ha dimostrato come l’utilizzo della televisita in cardiologia sia ancora marginale nella nostra Regione

Nella discussione, gli elementi apparsi necessari per il miglioramento e per la maggiore diffusione effettiva sono: l’aggiornamento della dotazione informatica della maggior parte delle Aziende Sanitarie del Lazio, la formazione di personale medico e infermieristico dedicato, la creazione di unità operative dedicati; tali item sono requisiti indispensabili per consentire anche il successivo passaggio dalla Telemedicina alla Digital Health. Nella seconda Tavola Rotonda del Congresso, sulle reti regionali, i Cardiologi si sono confrontati con diversi esponenti della Regione Lazio, tra cui Marina Davoli, responsabile del programma PREVALE Nazionale e Sergio Ribaldi, Bed Manager regionale e responsabile delle reti dell’emergenza. Dalla discussione è emersa la necessità di andare oltre la rete dell’infarto miocardico ormai ben collaudata, concentrandosi e trovando soluzione alla gestione dello shock cardiogeno, con la formulazione di una rete per la gestione di tale emergenza, che consenta il trasferimento in tempi rapidi dei pazienti presso centri in grado di trattarli in modo appropriato con impianto di device di assistenza al circolo. Inoltre, è stato ricordato dal presidente regionale, Giuseppe Pajes, come il PDTA dello scompenso cardiaco è stato da tempo discusso e condiviso nei tavoli regionali in epoca Pre-COVID, con il contributo fondamentale nella stesura della nostra associazione, e attende solo una conferma definitiva. Il Congresso è stato quindi impreziosito da quattro letture su argomenti di indubbio rilievo clinico. In particolare, il Presidente Nazionale Furio Colivicchi nella sua trattazione sul “Futuro della cura delle dislipidemie” ha presentato i possibili scenari clinici in cui l’acido bempedoico e l’incliseran potranno trovare maggiore applicazione per il raggiungimento degli ambiziosi target di LDL-colesterolo raccomandati dalle linee-guida internazionali (Figura 4).

Figura 4 – La lettura del Presidente Nazionale ANMCO, Furio Colivicchi, sul futuro della cura delle dislipidemie

Il nostro Past President Nazionale Domenico Gabrielli ha presentato il Documento di Consenso ANMCO sull’appropriatezza prescrittiva dei DOACs, sottolineando il ruolo dell’Associazione nella diffusione della cultura dell’appropriatezza prescrittiva, aspetto irrinunciabile nella nostra pratica clinica quotidiana. Francesco Musumeci ci ha quindi parlato del futuro della Cardiochirurgia che guarda sempre più alla mini-invasività e all’interazione con la Cardiologia interventistica. Ovviamente, in considerazione del periodo pandemico correlato al SARS-COV2, non poteva mancare uno spazio dedicato al danno miocardico in corso di COVID-19 e Luciano De Biase nella sua lettura ci ha parlato dell’eterogeneità fisiopatologica e dell’importanza del danno miocardico in corso di infezione da SARS-COV-2, sottolineando che le possibili implicazioni prognostiche di tale danno emergeranno gradualmente nei prossimi anni e quindi sarà importante prevedere per questi pazienti un programma di follow-up clinico e di imaging multimodale che potrebbe portarci grandi sorprese. Nell’ambito della prima giornata, si è svolto il Question Time sulla Cardiologia Interventistica Strutturale, in un simposio congiunto ANMCOGISE Lazio in cui 2 esperti (Fabrizio Tomai e Francesco Di Felice) hanno risposto ad una serie di quesiti sui criteri di selezione dei pazienti da candidare a TAVI, Mitraclip, chiusura di auricola e di PFO. In particolare, sono stati esplicitati il corretto workup diagnostico del paziente di inviare a TAVI, le problematiche correlate con la recente estensione dell’indicazione a TAVI anche nei pazienti a basso rischio e la gestione di pazienti complessi come quelli con concomitante amiloidosi. È stato inoltre sottilineato come nel paziente con insufficienza mitralica funzionale l’identificazione del corretto timing per l’invio alla Mitraclip sia cruciale per una buona risposta alla terapia. Il MitraScore è stato proposto come uno strumento che potrebbe avere un ruolo nella pratica clinica in questo tipo di pazienti. Particolarmente attuale si è rivelata la Sessione sullo scompenso cardiaco (SC) in cui sono stati approfonditi alcuni aspetti sull’implementazione delle glifozine nella pratica clinica. In particolare, Giovanni Pulignano nella sua relazione ha fornito dei modelli di implementazione dei 4 farmaci disease-modifying nello SC a funzione sistolica ridotta; Alessandro Battagliese ha passato in rassegna le evidenze sulle glifozine nel paziente con funzione sistolica preservata e ha prefigurato un futuro probabilmente prossimo in cui la quasi totalità dei pazienti con SC e funzione sistolica <60% riceveranno una glifozina (a meno che non tollerata); Donatella Del Sindaco infine ha passato in rassegna i risultati delle glifozine nei pazienti anziani da cui si desume una buona tolleranza di questo farmaco. Il programma del Congresso ha inoltre dedicato una sessione alla Cardiologia di Genere in cui è emersa l’estrema diversità tra uomini e donne nell’ambito delle sindromi coronariche acute e dello SC. Si è sottolineato come sia necessario sviluppare dei percorsi dedicati alle donne con l’obiettivo di diffondere la cultura della prevenzione e della diagnosi precoce. In particolare, Anna Rita Felici ha presentato il modello realizzato presso il Nuovo Ospedale dei Castelli in cui diabetologi, ginecologi, reumatologi, dietologi e nefrologi condividono un percorso finalizzato alla diagnosi precoce dello SC nelle donne. Nei due Question Time sulla Fibrillazione Atriale e sullo SC avanzato sono stati affrontati diversi aspetti pratici nella gestione di queste due patologie, andando a sviscerare, soprattutto per lo scompenso avanzato, i vari passaggi terapeutici necessari in una patologia di pazienti in cui è necessario un’expertice comprovata del centro di riferimento Il quarto Question Time del Congresso ha riguardato il “Ruolo del Multimodality Imaging in Cardiologia”. Attraverso la condivisione di casi clinici sono state passate in rassegna le molteplici indicazioni della RM cardiaca nella pratica clinica. Dal Question Time è chiaramente emerso il concetto che la RM sia ormai uno strumento diagnostico anche prettamente cardiologico, al pari dell’ ecocardiogramma, e che pertanto ogni Cardiologo debba conoscerne le applicazioni ed interpretarne i risultati. Infine, il Congresso si è concluso con una Sessione “Caleidoscopio” in cui Alessandro Aiello ha valorizzato la pratica della Medicina Narrativa enfatizzando come la capacità di ascoltare sia una virtù che il Cardiologo clinico “moderno” deve “ri-acquisire” per poter curare il paziente in tutta sua totalità. Irma Bisceglia ha scandagliato la complessa e reciproca relazione tra neoplasia e SC che nei prossimi anni emergerà sempre più chiara e impellente. L’ultima relazione del Congresso di Alessandro Shiabasi, in cui sono stati analizzati i dati dello studio MASTERDAPT, è stato un richiamo alla necessità di personalizzare la terapia, soprattutto nei pazienti ad elevato rischio emorragico. Inoltre “a latere” del congresso si è svolta la prima riunione preliminare per l’organizzazione all’interno della nostra Regione di una rete per la gestione delle malattie “rare” cardiologiche, progetto che rappresenta una delle priorità dell’attuale consiglio direttivo dell’ANMCO Lazio. Alla riunione hanno partecipato gli esperti della maggior parte dei Centri Regionali autorizzati alla prescrizione delle terapie specifiche attualmente disponibili (San Camillo Forlanini, Policlinico Umberto I, Sant’Andrea, Policlinico Tor Vergata, e Fatebenefratelli Isola Tiberina) e i 15 principali Ospedali Regionali (Campus Biomedico, S. GiovanniAddolorata, S. Eugenio, S. Spirito, S. Filippo, Vannini, Sandro Pertini, Policlinico Casilino, San Camillo De Lellis di Rieti, Ospedale di Tivoli, Ospedale di Frascati, Ospedale di Anzio, Nuovo Ospedale dei Castelli, Grassi di Ostia e San Paolo di Civitavecchia), che hanno designato singoli Cardiologi interessati a strutturare la loro attività diagnostica all’interno di un percorso ben definito e concordato, con la finalità di garantire a tutti i pazienti la giusta terapia. Durante la riunione Cristina Chimenti (Chairperson dell’Area Malattie Rare dell’ANMCO) ha sottolineato l’importanza di creare una rete che consenta la diffusione della cultura delle malattie rare, garantisca la condivisione di percorsi diagnostici-terapeutici corretti e fornisca dati affidabili per scopi scientifici (Figura 5).

Figura 5 – Il progetto della Rete delle Malattie Rare ha iniziato il suo percorso con una prima riunione conoscitiva e programmatica che ha coinvolto Centri prescrittori e non

In particolare, quest’esigenza appare particolarmente prioritaria per l’amiloidosi cardiaca che, in considerazione della crescente riconosciuta rilevanza epidemiologica, si configura come malattia tutt’altro che rara. Il primo passo per la creazione della rete sarà una survey regionale per conoscere le facilities dei vari centri partecipanti per una migliore gestione delle risorse disponibili. In conclusione, il Congresso Regionale dell’ANMCO Lazio è stato un momento di splendida condivisione, finalmente in presenza, di esperienze sul campo, di percorsi diagnostici terapeutici e di nuove evidenze scientifiche, con l’obiettivo di contribuire a creare all’interno della nostra Regione un uniforme livello di assistenza clinica e di protocolli diagnostici terapeutici.

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