Dove sta andando la ricerca clinica nel campo della lipidologia e della cura delle malattie cardio-metaboliche
Il Past President ANMCO, Furio Colivicchi, illustra le novità nel trattamento delle dislipidemie e nella cura delle malattie cardio-metaboliche
L’ annuale congresso dell’American Heart Association (AHA), svoltosi a Chicago nel mese di novembre, è stato occasione per conoscere dove sta andando la ricerca clinica nel campo della lipidologia e della cura delle malattie cardio-metaboliche. In previsione del prossimo evento Nazionale ANMCO, Lipids & Metabolic Care 2025, che si svolgerà a Firenze in collaborazione con la Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi, ripercorriamo alcune delle principali novità annunciate e discusse nel corso di AHA24 a Chicago. In particolare, il Professore Furio Colivicchi, past President ANMCO, porta all’attenzione alcuni studi clinici sui nuovi farmaci per la gestione delle dislipidemie e delle malattie cardio-metaboliche presentati nel meeting di Chicago. La sessione di Late-Breaking Science intitolata New Targets and New Treatments: Advances in Lipid Therapeutics è stata incentrata su due nuovi farmaci per il controllo della Lipoproteina (a) ed un farmaco per l’ipercolesterolemia. Per zarlesiran, uno small interfering RNA, sono stati presentati i risultati dello studio clinico randomizzato di fase 2 (ALPACAR) che ha dimostrato che il farmaco è ben tollerato e, nel corso di un trattamento di 36 settimane, riduce dell’80% i livelli di Lp(a). L’altro agente ipolipemizzante, che riduce i livelli di Lp(a) e di cui si è discusso, è un farmaco a somministrazione orale muvalaplin che agisce in maniera del tutto diversa rispetto alla maggior parte dei farmaci in via di sviluppo, ovvero non blocca l’espressione dell’apolipoproteina (a) ma inibisce l’assemblaggio delle particelle di Lp(a). I risultati dello studio clinico di fase 2 (KRAKEN) hanno dimostrato che muvalaplin riduce i livelli di Lp(a) intatta circolante del 47.6%, 81.7%, e 85.8% rispettivamente con dosaggi pari a 10 mg/die, 60 mg/die, e 240 mg/ die. Il terzo agente ipolipemizzante presentato è obicetrapib, un inibitore della proteina di trasferimento degli esteri di colesterolo (CETP) di terza generazione. Lo sviluppo di famaci che hanno come target CETP ha visto diversi insuccessi nel passato a causa di eventi avversi correlati alla struttura delle molecole (torcetrapib) o di non efficacia dei trattamenti testati. Lo studio di fase III (BROOKLYN), presentato a AHA.24, ha dimostrato che, in una popolazione con Ipercolesterolemia Familiare eterozigote, obicetrapib riduceva i livelli di C-LDL corretti per il placebo del 36.3% a 84 giorni e del 41.5% a 365 giorni. Nella sessione di Featured Science dedicata a Novel Approaches to Managing Lipid Risk sono stati presentati due studi clinici (LIBerate-OLE e LIBerate-HeFH OLE) estensione in aperto di studi di fase III che hanno testato lerodalcibep, un inibitore di PCSK9 di terza generazione. Si tratta di una proteina ricombinante che lega PCSK9 e ne inibisce l’interazione con il recettore per le LDL.
Il trattamento con una somministrazione mensile è risultato ben tollerato e ha dimostrato ridurre i livelli di C-LDL del 50% nel corso di un periodo di 72 settimane. Un ulteriore studio clinico (PALISADE), discusso nel corso del congresso, ha testato plozasiran in una popolazione di pazienti con chilomicronemia familiare a rischio di pancreatite acuta. Plozasiran è la prima molecola di una nuova classe di farmaci a RNA che interferisce con la produzione della apolipoproteina C-III, componente delle lipoproteine ricche di trigliceridi e regolatore del metabolismo dei trigliceridi. Il quarto studio (YELLOW III) presentato nella sessione Featured Science sulla terapia delle dislipidemie ha valutato l’impatto di evolocumab, anticorpo monoclonale anti PCSK9 disponibile in commercio da diversi anni, sulle caratteristiche delle placche aterosclerotiche coronariche e ha identificato predittori di efficacia. Tra gli studi dedicati alle malattie cardiometaboliche oggetto di discussione nel corso dell’AHA 2024 vi sono quelli dedicati agli agonisti recettoriali di GLP1 (GLP1RA). Il SUMMIT CMR substudy ha valutato l’impatto di tirzepatide sulla massa ventricolare ed il tessuto adiposo paracardiaco in soggetti con scompenso cardiaco correlato all’obesità con frazione di eiezione preservata. Lo studio ha dimostrato una riduzione ella massa ventricolare sinistra parallela con la riduzione del peso corporeo, che verosimilmente contribuisce alla riduzione del rischio di eventi osservata nel trial principale. Un altro studio sui GLP1RA ha testato la semaglutide in soggetti obesi con pregresso by-pass aorto-coronarico e senza diabete, dimostrando un miglioramento della prognosi rispetto al placebo. Globalmente i numerosi lavori presentati a Chicago nel corso del congresso dell’AHA sono espressione della vivacità della ricerca clinica in campo lipidologico e cardiometabolico. Molti degli argomenti affrontati nel congresso americano saranno oggetto di discussione, commenti, e approfondimenti durante il prossimo evento ANMCO nazionale dedicato alle dislipidemie e malattie cardio-metabolico. Il congresso si svolgerà a Firenze il 2 e 3 Aprile e consentirà a tutti i partecipanti di essere aggiornati sulle opportunità terapeutiche già disponibili (statine, ezetimibe, PCSK9-inibitori, acido bempedoico, gliflozine etc.) e quelle in via di sviluppo, e sulle strategie gestionali più appropriate per ridurre il rischio cardiovascolare aterosclerotico e cardiometabolico. Non mancherà un aggiornamento sullo stato di avanzamento dello studio BRINGUP Prevenzione, PI Furio Colivicchi, co-PI Aldo Maggioni. Uno studio che ha visto la partecipazione di quasi 200 cardiologie e nella prima fase ha arruolato 4790 pazienti e può dare tante risposte sulla gestione delle dislipidemie e delle malattie cardiometaboliche nel mondo reale.
