Abuso di droghe: una nuova sfida per il cardiologo nella Prevenzione Cardiovascolare?

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Abuso di droghe: una nuova sfida per il cardiologo nella Prevenzione Cardiovascolare?

Purtroppo recentemente dati epidemiologici hanno ulteriormente acceso i riflettori sull’abuso di sostanze voluttuarie in particolare quelle illegali (derivati della canapa, allucinogeni, eroina…), per i quali sembrerebbe esserci stato un allarmante utilizzo da parte di giovani e meno giovani durante il periodo pandemico. Negli Stati Uniti l’incremento sproporzionato nell’uso di meta-anfetamine ha indotto il governo ad elaborare nel 2021 un documento ad hoc: Methamphetamine Response Act. L’importanza di accendere i riflettori sulle conseguenze Cardiovascolari (CV) delle droghe, nasce da un’altra importante osservazione epidemiologica: i dati ci dicono che nonostante i progressi nella prevenzione e cura delle MCV stiamo osservando sempre più casi di malattia aterosclerotica in forma che viene definita “prematura” o estremamente prematura (under 40). Una recente analisi eseguita sui dati amministrativi del Veteran’s Affairs Healthcare System, ha portato alla compilazione di un registro nazionale che ha messo chiaramente in evidenza che nel gruppo dei soggetti con malattie CV prematura o estremamente prematura, rispetto al gruppo controllo, l’uso di sostanze stupefacenti ha un ruolo indipendente nell’insorgenza della malattia precoce. Il rischio aumenta ulteriormente quando vengono utilizzati mix di sostanze (amfetamine e cannabis, anfetamine e cocaina). Interessante come il rischio delle singole sostanze stupefacenti sia superiori al tabacco e all’alcol. Nelle donne, pur essendoci una minore percentuale di soggetti che fanno abuso di sostanze voluttuarie, il rischio sembrerebbe essere maggiore. Esistono dati, pubblicati recentemente, raccolti tra il 2005 – 2008 dal National Health and Nutrition Examination Surveys (dati raccolti tra una popolazione adulta di età compresa tra 20 e 45 aa), che suggeriscono una possibile associazione tra l’uso di sostanze illecite ed un maggior rischio di sviluppare una patologia cardiometabolica, probabilmente conseguenza di una minore aderenza a corretti stili di vita (contemporaneo

abuso di alcool, fumo, accesso ai cibi spazzatura). Un dato allarmante riguarda anche le endocarditi batteriche. Dati epidemiologici hanno evidenziato come negli Stati Uniti tra il 2000 e il 2013 vi sia stato un incremento di ricovero per endocardite infettive del 38%, ma quando si differenziano i dati per gruppi specifici, è stato evidenziato che tale incremento è del 238% nei pz che facevano uso di sostanze stupefacenti per via endovenosa; sono pazienti più giovani, che nonostante l’età, hanno un rischio più elevato di mortalità intra-ospedaliera dopo la procedura di cardiochirurgia, ma soprattutto sono pazienti per cui maggiore è il rischio di recidiva. Ci sono anche dati su come queste sostanze siano responsabili dell’insorgenza di scompenso cardiaco o anche del peggioramento nel caso di pz già affetti dalla malattia; non sono da sottovalutare probabili interferenze con i farmaci specifici per lo scompenso cardiaco. Quindi possiamo dire che sicuramente l’abuso di sostanze illecite rappresenta una nuova sfida per il cardiologo. È necessario che anche l’approccio alla raccolta anamnestica per l’identificazione dei fattori di rischio cardiovascolari, tenga conto della possibilità di quest’altro fattore di rischio che possiamo definire occulto, non dimenticandoci che il profilo del soggetto assuntore di sostanze voluttuarie nell’era moderna non è necessariamente il ragazzo trasandato che vive per strada, ma è anche il professionista affermato. Di tutto questo si è discusso a Lecce il 12 febbraio in un interessante congresso organizzato dal Dott. F. Ciccirillo Cardiologo presso l’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce dal Titolo “Cuore e Droghe” e che ha avuto come Presidenti il Dott. Pasquale Caldarola (Vice Presidente ANMCO), il Dott. M.M. Ciccone (Università di Bari) e il Dott. G. Colonna (Direttore UOC Cardiologia – Utic ed Emodinamica PO Fazzi Lecce). L’evento ha riunito esperti in Tossicodipendenze, Cardiologi Ospedalieri e del Territorio, Pneumologi, Neurologi, Psicologi, Medici di Medicina Generale e dello sport, ma soprattutto importante è stata la partecipazione del Dott. Vincenzo Leone (responsabile della Comunità Emmanuel: comunità per il recupero dei tossicodipendenti), del Prof. Alessandro Distante (responsabile dell’ISBEM: istituto scientifico biomedico euro mediterraneo), del Dott. D. De Giorgi (presidente Omceo Lecce), del Dott. G. Savino (sezione vigilanza sul doping del comitato tecnico nazionale), di rappresentati delle Istituzioni locali, della ASL LE e del futuro Policlinico Universitario V Fazzi-Lecce ( direttore Stefano Rossi), di rappresentanti della Scuola e dell’Università (gradita è stata la presenza della Prof.ssa Luisa Siculella, delegata del Rettore e Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia MedTec UniSalento) e di alcune società scientifiche cardiologiche (ANMCO, ANCE, SIC).

Tutti insieme per fare “Sistema” attorno ad un serio problema di salute pubblica che interessa giovani e meno giovani. Un capitolo della cardiologia che le società scientifiche non possono ignorare e di cui ANMCO (rappresentata dal Dott. P. Caldarola) sempre attenta alle innovazioni e agli sviluppi della medicina, per prima si è fatta portavoce inserendo già dal 2018 nel proprio Congresso Nazionale un FOCUS: CUORE e DROGHE e inserendo questo tema nel campo di interesse della neo Area Cronicità Cardiaca (Chairperson Maurizio Giuseppe Abrignani). Per sensibilizzare maggiormente la comunità ANMCO Puglia sull’argomento, nell’ambito del “Martedì del Cuore” il 26/4/2022 si è tenuto un webinar, modalità scelta per “mettere in rete” tutti gli iscritti regionali, dal titolo “Focus on: Cuore e Droghe”, in cui si sono stati ripresi dati epidemiologici e i complessi meccanismi di danno cardiovascolare delle sostanze voluttuarie.

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