Gruppo di Studio Approccio Multi-specialistico e Multi-integrato del paziente cardiologico: bilancio dei primi 6 mesi di lavoro

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Gruppo di Studio Approccio Multi-specialistico e Multi-integrato del paziente cardiologico: bilancio dei primi 6 mesi di lavoro

Nei primi 6 mesi di attività il Gruppo di Studio Approccio Multi-specialistico e Multiintegrato del paziente cardiologico si è focalizzato sui percorsi di cura cardiovascolare, con particolare enfasi su uso perioperatorio degli anticoagulanti orali diretti (DOAC), gestione multidisciplinare della fibrillazione atriale (FA), approccio multiintegrato alla stenosi aortica (SA), allo scompenso cardiaco (SC) e alla sindrome coronarica acuta (SCA) nei pazienti anziani e gestione multidisciplinare delle metastasi cardiache (Figura 1), oltre a mettere in cantiere altri numerosi progetti editoriali in italiano e in inglese in attuale via di sviluppo e un’alacre attività online con la rubrica Shed Light On.

Figura 1 – Produzione scientifica del Gruppo di Studio Approccio Multi-specialistico e Multi-integrato del paziente cardiologico nei primi 6 mesi di attività

Uso Perioperatorio dei DOAC
A causa dell’incremento nell’uso dei DOAC nella pratica clinica, l’anticoagulazione nei pazienti che devono sottoporsi a procedure interventistiche o chirurgiche è diventata una vera e propria sfida che vede il coinvolgimento di altre figure specialistiche oltre il cardiologo, evidenziando l’importanza di una valutazione individuale del rischio, inclusa la funzionalità renale ed epatica, per determinare la strategia ottimale di anticoagulazione perioperatoria (Figura 2).

Figura 2 – Lucà F, Oliva F, et al. Clin Med. 2024 May 24;13(11):3076. doi: 10.3390/jcm13113076.

Gestione Multidisciplinare della Fibrillazione Atriale
La gestione della FA richiede un approccio collaborativo e multidisciplinare, coinvolgendo cardiologi e altri professionisti richiedendo percorsi di cura personalizzati, con focus sui nuovi fattori di rischio e alle modalità terapeutiche in evoluzione (Figura 3).

Figura 3 – Lucà F, Abrignani MG, Oliva F, J Clin Med. 2024 Aug 7;13(16):4621. doi: 10.3390/jcm13164621.

Valutazione Geriatrica e Fragilità nella Stenosi Aortica
La valutazione geriatrica globale riveste un ruolo fondamentale nei pazienti anziani con grave SA, specialmente nel contesto della sostituzione valvolare aortica transcatetere (TAVR). La fragilità deve essere considerate insieme all’età cronologica per migliorare i risultati dei pazienti attraverso un approccio multidisciplinare (Figura 4A e 4B).

Figura 4A e 4B – Brunetti E, Lucà F, Italian Society of Geriatric Cardiology (SICGe), Cardiogeriatrics Working Group of Italian Association of Hospital Cardiologists, (ANMCO), Multi-Specialist and Multi-Integrated Approach in Cardiac Patients Working Group ANMCO.J Clin Med. 2024 Jul 16;13(14):4169. doi: 10.3390/jcm13144169

Gestione dei Beta-Bloccanti nei Pazienti Anziani con Scompenso Cardiaco
Il ruolo dei beta-bloccanti nella gestione dello scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta (HFrEF) negli anziani rimane complesso data la scarsa rappresentazione degli anziani negli studi clinici ed è necessario titolare il dosaggio, monitorarela tollerabilità, nel contesto di cure personalizzata con particolare attenzione verso l’aderenza terapeutica (Figura 5A e 5B).

Figura 5A e 5B – Parrini I, Lucà F, Rao CM, Cacciatore S, Riccio C, Grimaldi M, Gulizia MM, Oliva F, Andreotti F. J Clin Med. 2024 Apr 5;13(7):2119. doi: 10.3390/jcm13072119.

Metastasi cardiache
Le metastasi cardiache (MC) la cui incidenza è in aumento anche a causa della prolungata sopravvivenza dei pazienti necessitano di una diagnosi precoce e di strategie gestionali mirate. In questa ottica diventa fondamentale una gestione multidisciplinare che coinvolga oltre al cardiologo e l’oncologo anche altre figure specialistiche.

SCA negli anziani
Le sindromi coronariche acute (SCA) nella popolazione anziana sono in aumento rappresentando un problema nella priatica clincia dovuto alle comorbidità e alla carenza di evidenze, sia a breve che a lungo termine rispetto ai pazienti giovani. In questo contesto la gestione deve basarsi su una valutazione personalizzata che valuti sindromi geriatriche e la fragilità, e della stratificazione del rischio ischemico ed emorragico. Questi e tanti altri ancora i temi di cui ci stiamo occupando per rilanciare una cardiologia che superi confini sempre più audaci alla ricerca dell’optimum nella gestione del malato cardiologico.