Utile un patto tra i professionisti della sanità, in primis i medici, che devono riacquistare un ruolo primario
Il SSN è un sistema che ha retto finora, ha garantito tutti i cittadini, pur se va migliorato, potenziato e razionalizzato garantendo l’unitarietà e la sussidiarietà del Sistema Sanitario Nazionale
La pandemia da SARS-Cov 2 ha evidenziato criticità. Dobbiamo però far tesoro di quel che è accaduto! Non sono stati evidenziati però solamente aspetti negativi, ma anche positivi. Medici e personale sanitario hanno svolto una mole enorme di lavoro per rispondere alle esigenze straordinarie legate alla pandemia, spesso con abnegazione e responsabilità. Occorre agire per evitare situazioni simili, agire sin da ora non solo a livello locale, ma europeo “in primis”, con collaborazioni strette a livello planetario. Occorre una politica sanitaria globale. L’Europa deve divenire “Europa politica”, in tema di salute, in grado di fornire direttive vincolanti e univoche ai Paesi che la compongono e favorire perciò interventi adeguati. Deve farsi “ascoltare” dalle multinazionali che operano in ambito sanitario, ricreare un’industria europea in grado di produrre materie prime, farmaci, vaccini, per far sì che ci sia una disponibilità adeguata e che le nazioni occidentali si facciano carico, in tema di accesso alla salute, anche dei paesi meno fortunati. Auspichiamo che l’Europa, grazie ai paesi tecnologicamente avanzati, investa in sanità, dia mezzi adeguati alla ricerca favorendo le collaborazioni e che si crei una vera “Rete” d’osservazione e di collaborazione in tema di salute e sanità pubblica. Speriamo che si guardi alle emergenze climatiche, ambientali in modo diverso ricordando che tutelare l’ambiente, l’acqua, il suolo, l’aria vuol dire tutelare la Salute di ogni cittadino. Crediamo che un modello di sviluppo non solo eco-sostenibile, ma sostenibile per la salute dei cittadini sia fondamentale. Abbiamo bisogno oggi d’intelligenze e di rappresentanti politici in grado di guardare al domani con una prospettiva di lungo periodo. Liberalizzazione e globalizzazione non sono la risposta ai bisogni sanitari. Indispensabile è la trasparenza dei bandi e l’accurata pubblicazione degli stessi, dei partecipanti e delle aggiudicazioni. Speriamo anche in una politica nazionale per l’ubicazione dei servizi ad altissima tecnologia, prevedendo, contestualmente, pari opportunità d’accesso in ogni parte d’Italia per ogni cittadino. Favorire una politica della qualità certificata delle prestazioni, tale da indurre un miglioramento complessivo dell’offerta salute in ogni regione, che renda inutile la migrazione sanitaria. Il SSN è un sistema che ha retto finora garantendo tutti i cittadini. Va migliorato, potenziato e razionalizzato al fine di continuare a garantire l’unitarietà e la sussidiarietà. La lotta agli sprechi è essenziale, interessa il cittadino e gli operatori del pianeta sanità. È fondamentale pertanto recuperare risorse da investire nel sistema. Utile un patto tra i professionisti della sanità, in primis i medici, che devono riacquistare un ruolo primario. Si rende peraltro necessario un patto tra medici di famiglia, medici ospedalieri e del territorio per elaborare insieme strategie che vadano nella direzione dell’appropriatezza delle cure, dei percorsi diagnostici, nell’ottica di offrire la migliore prestazione con il prezzo più contenuto. La programmazione delle spese tecnologiche va fatta utilizzando un’unica piattaforma nazionale. Serve organizzare un controllo puntuale su ogni opzione di spesa, valutazione che non deve tener conto solo del prezzo più basso, ma in primis della qualità. È possibile ridurre gli sprechi mantenendo la qualità. Bisogna rivedere l’assetto normativo favorendo una scelta esclusiva per il SSN. Qui sviluppati alcuni temi di interesse specifico, quali:
- SSR/SSN- Sistema sanitario regionale/nazionale: non bisogna favorire l’autonomia differenziata perché è importante e imprescindibile l’unitarietà del SSN.
- Liste d’attesa: è necessario condividere percorsi e ristabilire un sano rapporto medico-paziente.
- Intra-moenia: non deve esserci una grande discrepanza tra prestazione con il SSN e in intra-moenia.
- Medicina del Territorio: potenziare realmente la medicina del territorio e di comunità.
- Medicina Digitale: Ordine del giorno: “Sburocratizzare e semplificare”.
- Tutela del lavoratore: salvaguardare il professionista dal punto di vista legale nell’esercizio della professione.
Conclusioni
Il SSN universalistico è una conquista di civiltà. Non dimentichiamocene. È un fiore all’occhiello e un punto di riferimento anche per gli altri Paesi. Se non ci crediamo noi, chi lo farà per noi?