“One Health” iniziamo da NOI

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“One Health” iniziamo da NOI

Dal 56° Congresso Nazionale ANMCO un impegno per una Cardiologia “Green” e più sostenibile

Il concetto di One Health, definito dalla WHO come un approccio integrato e unificante che mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi, riconosce che la salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente sono strettamente collegati e interdipendenti. Tale visione è diventata parte integrante della strategia sanitaria internazionale per affrontare le sfide sanitarie globali. Nel PNRR, la One Health è citata come elemento chiave per affrontare le disuguaglianze e promuovere una salute globale. Il 56° Congresso Nazionale dell’ANMCO ha rappresentato un appuntamento fondamentale per la Cardiologia italiana, non solo per l’alto valore scientifico delle sessioni, ma anche per l’evidente impegno verso un approccio integrato, “green” e sostenibile.

Questa attenzione, tangibile fin nei dettagli come i badge completamente plastic-free, ha sottolineato una crescente consapevolezza ambientale che si è tradotta anche in contenuti congressuali di grande rilevanza.
L’orientamento ecologico del Congresso è stato un filo conduttore, dimostrando come gli eventi scientifici di ampio respiro possano e debbano integrare pratiche rispettose dell’ecosistema. La sessione dal titolo “SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE IN CARDIOLOGIA: UN IMPEGNO CONDIVISO TRA PROFESSIONISTI SANITARI”, promossa dall’Area Management&Qualità in collaborazione con Area Prevenzione Cardiovascolare, Area Nursing e Professioni Sanitarie e il Gruppo di Studio sull’Intelligenza Artificiale in Cardiologia, ha rappresentato un’importante occasione di riflessione sulla stretta connessione tra salute cardiovascolare, ambiente e sostenibilità nelle pratiche sanitarie.

È stato evidenziato come il 14% delle malattie in Italia sia legato a cause ambientali, con 91.000 decessi annui, molti dei quali di natura cardiovascolare. Fattori ambientali come inquinamento atmosferico e acustico influenzano negativamente la salute cardiovascolare, mentre ambienti poco favorevoli a stili di vita sani aumentano il rischio di obesità, diabete e ipertensione. La relazione è però bidirezionale: migliorare la prevenzione cardiovascolare può generare benefici ambientali, ad esempio attraverso l’incentivo a una mobilità sostenibile o a diete a basso impatto ecologico. La Cardiologia moderna è chiamata ad affrontare una sfida duplice: assicurare cure efficaci riducendo al contempo l’impatto ecologico. Il settore sanitario, infatti, è tra i maggiori produttori di emissioni e rifiuti: se fosse uno Stato, sarebbe il quinto emettitore mondiale di gas serra. La sessione ha sottolineato la necessità di ottimizzare i processi, migliorare l’efficienza energetica, rivedere le catene di approvvigionamento in chiave “green” e sfruttare in modo sostenibile le potenzialità della digitalizzazione. Infine, è stato posto l’accento sulla sfida culturale: promuovere una nuova consapevolezza tra operatori sanitari e cittadini attraverso formazione e sensibilizzazione, per costruire una Cardiologia non solo più innovativa ed efficace, ma anche ecocompatibile e orientata al futuro. I professionisti sanitari rivestono un ruolo insostituibile in questo processo di transizione. In primo luogo, essi sono i custodi della salute pubblica ed hanno il dovere di riconoscere e affrontare le interconnessioni tra ambiente e malattie cardiovascolari. Comprendere e comunicare questi rischi ai pazienti e alla comunità è un primo, cruciale passo. In secondo luogo, i professionisti sanitari sono agenti di cambiamento all’interno delle strutture sanitarie.

Un impegno condiviso e proattivo ed una visione a lungo termine per costruire una Cardiologia innovativa, efficace e, soprattutto, sostenibile per le generazioni future

Dalle sale operatorie agli ambulatori, ogni scelta può avere un impatto.
Ciò include la razionalizzazione dell’uso di presidi monouso, favorendo alternative riutilizzabili o biodegradabili quando possibile.
Significa anche promuovere la gestione differenziata e lo smaltimento corretto dei rifiuti sanitari. Un altro aspetto fondamentale è l’educazione. I professionisti sanitari possono educare i pazienti sui benefici di stili di vita sani che siano anche ecologicamente sostenibili. Essi possono sensibilizzare colleghi e direzioni ospedaliere sull’importanza di investire in tecnologie e processi a minore impatto ambientale.

Infine, il ruolo dei professionisti sanitari si estende alla ricerca e all’innovazione.

Impegno di ANMCO per una Cardiologia all’avanguardia non solo dal punto di vista clinico, ma anche etico, in grado di sensibilizzare le istituzioni a sviluppare politiche sanitarie che tengano conto della visione “One Health”

Studi che esplorino l’impatto ambientale delle pratiche cardiologiche, sviluppare metodologie diagnostiche e terapeutiche più sostenibili, proporre soluzioni per ridurre l’impronta ecologica della Cardiologia, sono tutte azioni che contribuiscono a un futuro più “green”.

One Health e Intelligenza Artificiale: Oggi e Domani
L’intelligenza artificiale (IA) è una risorsa strategica per l’approccio One Health, grazie alla sua capacità di analizzare grandi quantità di dati, monitorare la diffusione delle malattie e ottimizzare l’uso delle risorse sanitarie. Supporta anche la ricerca scientifica e la gestione degli ecosistemi, contribuendo a costruire un sistema sanitario globale più resiliente e integrato. Tuttavia, per sfruttarne appieno il potenziale sono fondamentali collaborazione interdisciplinare, investimenti in infrastrutture tecnologiche, accesso ai dati e sviluppo di nuove competenze. Questo il tema della sessione plenaria “ONE HEALTH E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: OGGI E DOMANI” moderata dal Professore Gensini e dal Presidente ANMCO Oliva che ha visto l’intervento di diversi esperti del settore. Tra questi la Prof.ssa Maggino, ex Presidente della Cabina di Regia Benessere Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e cofondatrice dell’Associazione Italiana per gli Studi sulla Qualità della Vita. La sua relazione dal titolo “One Health e Benessere” ha posto l’attenzione sulla centralità della qualità della vita come pilastro fondante per una società più equa e sostenibile, che non può prescindere dai livelli assistenziali e dalla qualità delle cure. Qualità della vita come obiettivo finale di un “Nuovo Umanesimo” possibile solo attraverso la presa di consapevolezza e lo sforzo congiunto di tutti gli stakeholders coinvolti. In un mondo dominato da numeri e algoritmi, è urgente riconsiderare i parametri qualitativi come base dell’agire sociale e politico per riorientare la nostra società verso la ricerca del Benessere Integrale. Particolarmente rilevante l’intervento del Dott. Zoli, Direttore Generale dell’Ospedale Niguarda, che ha illustrato il modello del Next Generation Hospital: strutture sanitarie a basso impatto ambientale, altamente digitalizzate, con spazi flessibili e aree verdi, capaci di adattarsi ai bisogni sanitari in evoluzione. Questo modello include indicatori di sostenibilità come l’uso di energie rinnovabili, l’efficienza idrica, la gestione dei rifiuti, la riduzione del rischio infettivo e l’accessibilità, rappresentando un esempio concreto di sanità moderna, intelligente e sostenibile.

Oltre le Aule Congressuali: l’Impatto Culturale della Sostenibilità
L’impegno dell’ANMCO per la sostenibilità non si è limitato alle sessioni scientifiche, ma ha permeato l’intero evento. L’investimento sul digitale per ridurre il ricorso alla carta, la scelta di materiali riciclabili, l’incentivo alla mobilità sostenibile e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse energetiche hanno contribuito a ridurre l’impronta ecologica dell’evento. Questo approccio proattivo ha generato non solo benefici diretti, ma ha anche innescato un importante cambiamento culturale all’interno della comunità medica. L’ANMCO si prepara a consolidare questo impegno, integrando sempre più le tematiche “green” nelle proprie pratiche e nei prossimi eventi scientifici. L’obiettivo è quello di promuovere una Cardiologia all’avanguardia non solo dal punto di vista clinico, ma anche etico, in grado di sensibilizzare sempre più le istituzioni, per sviluppare politiche sanitarie che tengano conto della visione “One Health”. Il Congresso di Rimini ha confermato che la comunità cardiologica è pronta a riconoscere la sostenibilità come parte integrante della cura del paziente e della salute pubblica.

One Health: iniziamo da noi! ♥

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