ANMCO Lombardia: work in progress

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ANMCO Lombardia: work in progress

Le deleterie ricadute organizzative post – COVID in ambito sanitario e specificatamente in ambito ospedaliero in Lombardia sono ancora evidenti e tutt’ora condizionano la normale attività clinica – assistenziale. I programma di ripresa sono ripartiti anche se in maniera disomogenea, con l’intento di riattivare quei Servizi forzatamente interrotti e recuperare prestazioni specialistiche ambulatoriali ridimensionate se non completamente sospese anche in maniera prolungata in molti Centri Ospedalieri lombardi. In particolare alcune Unità Coronariche riconvertite a reparti per la gestione del paziente respiratorio acuto hanno solo da poco sostanzialmente ripreso il loro ruolo e quasi tutte le strutture Ambulatoriali hanno dovuto rivedere la gestione dei propri pazienti cronici rimodulandosi organizzativamente ed implementando mezzi fino ad allora sottoutilizzati, come il teleconsulto o la video – visita. Le attività formative e culturali stanno riprendendo, anche se si è ancora lontani dagli standard di normalità. Gli eventi in ambito cardiologico in primo momento accantonati, organizzati solo con iniziative a distanza, in modalità telematica, solo da poco stanno ritornando in presenza, ma con partecipazione ridimensionata secondo le specifiche direttive sanitarie regionali. ANMCO Lombardia ha costantemente presenziato, cercando di supportare per quanto fattibile le esigenze dei singoli Centri e con la ripresa delle possibilità di incontri in presenza ha modulato un programma iniziale di prossimi eventi formativi che vanno dalla gestione del paziente cardiologico acuto a quella del paziente cronico.

Il paziente acuto: “ripartire” dalle UTIC
Proprio nell’anno della scomparsa del professor Fausto Rovelli, pioniere in Italia e Lombardia della moderna concezione delle cure cardiologiche e fondatore nel 1967 all’ospedale Niguarda di una delle prime UCIC italiane, il CD Lombardia, nel solco del il Progetto nazionale ANMCO del Club delle UTIC, ha focalizzando l’attenzione sul ruolo delle UTIC nella gestione del paziente cardiologico acuto-critico. Negli ultimi anni, infatti, le, UTIC, si sono evolute, adeguandosi alla nuova epidemiologia del paziente cardiologico acuto sempre più complesso, attingendo ad innovazioni tecnologiche e ad approcci terapeutici che fino a pochi anni fa erano prerogativa del rianimatore. D’altra parte i continui criteri di accreditamento e la nuova realtà intensivistica post-covid sta sollecitando e richiedendo, almeno in Lombardia una nuova mappatura regionale delle strutture intensive con il rischio di una forzata riconsiderazione del ruolo delle UTIC, specie quando inserite in peculiari contesti ospedalieri assistenziali fortemente modificati, in alcune realtà più di altre, dagli eventi legati alla pandemia.  Ai cardiologi sono sempre più richieste competenze avanzate per garantire un expertise ed una centralità gestionale che in alcune realtà rischia paradossalmente perfino di essere messa in discussione. Al fine di approfondire tali criticità ANMCO Lombardia si è mossa in anticipo per capire, approfondire e discutere le dinamiche organizzative delle nostre UTIC, in modo da essere pronti a gestire attivamente, come cardiologi ospedalieri, una possibile fase riorganizzativa, che deve comunque considerare e rafforzare l’imprescindibilità della centralità cardiologica nelle gestione delle UTIC e dei percorsi di cura del paziente cardiologico acuto. Il primo evento, previsto per il 26 novembre a Milano è infatti dal titolo La centralità delle UTIC nella cura del cardiopatico acuto in Lombardia e si inserisce in tale dinamica, puntualizzando, valorizzando e sottolineando il ruolo essenziale delle UTIC nella gestione ospedaliera del paziente cardiologico “acuto”. In previsione dell’evento è stata organizzata una specifica “survey” a livello regionale, proposta a tutte i Responsabili delle UTIC lombarde per fotografare l’attuale situazione con lo scopo di definire la tipologia di organizzazione e strutturazione, la dotazione anche di supporti diagnostici e terapeutici oltre che di personale medico ed infermieristico, la tipologia di pazienti ricoverati nelle UTIC e gli attuali livelli di competenze presenti, in modo da avere una fotografia “basale” delle UTIC lombarde cercare di avviare un processo di standardizzazione e uniformazione del trattamento del paziente acuto.

Il paziente cronico: quali le novità in ambito di scompenso?
L’altra iniziativa prevista nel primo trimestre del prossimo anno è un corso incentrato sullo Scompenso cardiaco cronico, in particolare sulle ricadute pratiche delle importanti novità introdotte dalle nuove linee guida ESC 2021 dal titolo Le nuove linee guida sullo scompenso cardiaco cronico nella pratica clinica. L’evento sarà itinerante, riproposto con un unico format in diverse strutture ospedaliere della regione, la prima prevista a Pavia, il 28 gennaio 2022. Avrà un’impronta il più possibile pratica, con l’intenzione di rispondere ad alcuni prevedibili dubbi e perplessità dei cardiologi riguardo l’applicabilità delle nuove raccomandazioni terapeutiche per lo SC cronico in diversi contesti clinici e favorire la discussione con esperti. I principali argomenti andranno dalla nuova gestione farmacologica “orizzontale” del paziente con scompenso a frazione di eiezione ridotta e preservata , anche alla luce dei dati sulla sopravvivenza raggiunti con gli inibitori di SGLT2,alle indicazioni e tempistiche dei supporti avanzati di circolo, alla gestione delle valvulopatie nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, all’utilità e la fruibilità di nuovi strumenti telematici, quali la telemedicina ed il ruolo centrale della riabilitazione cardiologica nella gestione del paziente con scompenso cronico. Gli effetti negativi della pandemia sono molti e noti. Il tema del “dopo” è senz’altro complesso e la sola prospettiva cardiologica da sola è certamente limitante nell’affrontare complesse dinamiche strategiche ed organizzative. La pandemia ha almeno positivamente sollecitato e trasformato il desiderio di lavorare insieme in una necessità, e ANMCO Lombardia seguirà tale esigenza con la proposta di fornire una formazione aggiornata e capillare, e una condivisione dei percorsi formativi e gestionali. L’auspicio e quello di migliorare la collaborazione in rete tra le Cardiologie lombarde con l’obiettivo di massimizzare per quanto possibile una uniformità di cure sia all’interno di ciascun Ospedale, che tra Ospedali e tra Ospedali e il territorio. La formazione, l’aggiornamento e lo sviluppo di competenze assieme all’implementazione dei percorsi gestionali volti ad offrire una strategia diagnostico-terapeutica precoce ed ottimizzata sia nel paziente acuto che nel paziente cronico sono gli obiettivi primari indicati da ANMCO Nazionale, e ANMCO Lombardia sta già lavorando per applicare tali indicazioni sul proprio territorio.

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